Cronaca / Hinterland
Domenica 24 Febbraio 2013
Adozioni in Kirghizistan
Perquisizioni ad Azzano
Gli agenti della squadra mobile della questura hanno sottoposto a perquisizione nei giorni scorsi la sede di Azzano dell'Airone Onlus, ente che da molti anni si occupa di adozioni internazionali. Esposto contro ignoti presentato da una coppia di aspiranti genitori.
Gli agenti della squadra mobile della questura hanno sottoposto a perquisizione nei giorni scorsi la sede di Azzano San Paolo dell'Airone Onlus, ente che da molti anni si occupa di adozioni internazionali (e che ha altri uffici ad Albenga e Pisa).
La visita degli investigatori della questura è avvenuta su mandato della procura della Repubblica di Pisa, a seguito di un esposto contro ignoti presentato da una coppia di aspiranti genitori, nell'ambito dell'ormai nota vicenda del blocco delle adozioni internazionali decisa dal governo del Kirghizistan.
Stando a quanto si è potuto apprendere, nell'inchiesta non ci sarebbero nominativi iscritti nel registro degli indagati. La perquisizione alla sede dell'Airone ad Azzano sarebbe servita esclusivamente per acquisire la documentazione relativa ad alcune coppie di aspiranti genitori: sono 17 in tutta Italia (tre bergamasche) le coppie coinvolte, loro malgrado, nel caso Kirghizistan.
Hanno investito economicamente (migliaia di euro) ma soprattutto affettivamente, avendo conosciuto i bambini che avrebbero dovuto adottare, per poi vedersi tolta d'improvviso la possibilità di diventare genitori. «Questa vicenda ci sta togliendo il sonno, siamo molto dispiaciuti per le coppie rimaste vittime della situazione – ammette la vicepresidente di Airone Onlus, Orietta Maini – ma è bene chiarire che in tutta questa storia anche noi, così come gli aspiranti genitori, siamo parte lesa. Abbiamo già avviato cause contro la procura e il ministero locali».
La vicenda delle adozioni dal Kirghizistan ha sempre più i contorni di un intrigo internazionale. Il sospetto è che qualche funzionario kirghizo abbia tentato di guadagnarci.
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