Yara e le carte su Gorno
«È la pista giusta da seguire»

«Il più concreto filone investigativo dell'inchiesta» sulla morte di Yara. Così la polizia definisce la cosiddetta «pista di Gorno», in un'informativa alla procura firmata dalla squadra mobile di Bergamo e dal Servizio centrale operativo.

«Il più concreto filone investigativo dell'inchiesta» sulla morte di Yara. Così la polizia definisce la cosiddetta «pista di Gorno», in un'informativa alla procura firmata dalla squadra mobile di Bergamo e dal Servizio centrale operativo. Nella nota, datata ottobre 2012, gli investigatori ripercorrevano le tappe dell'inchiesta e gli ultimi passi da compiere, in vista della scadenza delle indagini preliminari, ormai prossima (il 26 febbraio).

«Dopo la tipizzazione da parte del Ris di Parma, sugli slip e sui leggings della vittima, di un profilo biologico riconducibile a un soggetto maschile definito "ignoto 1" – si legge nelle carte – viene concordato con il servizio di polizia scientifica, nel maggio 2011, di procedere all'estrapolazione dell'aplotipo "Y" (quello che si trasmette di padre in figlio, ndr) sui campioni sottoposti ad analisi genetica, per individuare il ramo maschile» riconducibile a «ignoto 1». È così che si scopre che la «Y» (ma solo quella) di un soggetto «iscritto alla discoteca Sabbie mobili e residente a Brembate Sopra è identica a quella di ignoto 1». Comincia così la «ricostruzione della genealogia in linea maschile» della sua famiglia: la famiglia Guerinoni. Il passo successivo è l'ipotesi di una «parentela diretta» tra «ignoto 1» e un cugino del ragazzo della discoteca. Ma è il 5 marzo 2012 che si registra la svolta: la polizia scientifica e gli esperti dell'università di Tor Vergata «indicano un rapporto di parentela diretta tra ignoto 1 e Giuseppe Benedetto Guerinoni», zio del ragazzo della discoteca, «nei termini in cui l'uomo da ricercare è al 99,87% un figlio naturale di Giuseppe Benedetto Guerinoni, ma con una madre diversa dalla moglie di quest'ultimo».

«La famiglia di Guerinoni – si legge nelle carte – resa edotta dell'esistenza di un figlio naturale, consegna agli inquirenti due cartoline inviate da Giuseppe Benedetto alla figlia, per la tipizzazione del profilo biologico del parente». Il 14 marzo 2012 la polizia scientifica «riuscendo ad isolare il profilo genetico di Guerinoni, conferma l'ipotesi della parentela diretta, in termini di patrilinearità, del profilo di Guerinoni con la traccia estrapolata dal Ris di Parma». Un'ulteriore conferma che consente agli esperti dell'università di Tor Vergata di rivisitare «il calcolo biostatistico, stabilendo nei termini del 99,9999929 la percentuale di probabilità che "ignoto 1" sia figlio naturale di Giuseppe Benedetto Guerinoni».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 20 febbraio

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