Le associazioni laicali cristiane:
«Costruiamo una civitas sovrana»

«Avvicinarci in Lombardia alla costruzione di una "civitas sovrana", secondo la definizione di Giuseppe Dossetti, che molto contribuì alla costruzione della nostra democrazia». Così Rosa Gelsomino spiega l'obiettivo delle associazioni di ispirazione cristiana.

«Avvicinarci in Lombardia alla costruzione di una "civitas sovrana", secondo la definizione di Giuseppe Dossetti, che molto contribuì alla costruzione della nostra democrazia». Così Rosa Gelsomino, presidente delle Acli bergamasche, spiega l'obiettivo delle associazioni (Acli, Cisl, Consulta diocesana delle aggregazioni laicali, Azione cattolica diocesi di Bergamo, Agesc, San Vincenzo, Ucid) di ispirazione cristiana che hanno chiesto alle cinque liste che presentano un candidato alla presidenza della Regione di rispondere su Welfare, famiglia, lavoro, povertà, trasparenza.

Gelsomino spiega anche che i candidati che prendono parte al dibattito sono stati scelti dalle rispettive segreterie di presidenza. La presenza in Sala Mosaico Borsa Merci è abbastanza alta, l'età del pubblico, anche. I candidati sono il bresciano Valerio Luterotti per Ambrosoli e i bergamaschi Patrizia Siliprandi per Albertini, Silvana Saita per Maroni, Dario Violi, Movimento 5 Stelle, e Umberto Bortolotti, Fare per fermare il declino.

Ferdinando Piccinini, segretario Cisl, sottolinea in apertura l'importanza della Lombardia nel contesto nazionale e l'urgenza di affrontare due temi: lavoro e Welfare, che sono al cuore dell'impegno comune delle associazioni organizzatrici che hanno diversa identità. A tutte le forze politiche, inoltre, le associazioni chiedono maggior vicinanza, oltre le singole posizioni, perché l'associazionismo contribuisce a costruire le politiche sociali dei territori.

Si parla di lavoro: in provincia 9.000 disoccupati, 35.000 in cerca di lavoro, 10.000 in cassa integrazione. Qui le ricette si assomigliano, sarà lo spirito orobico, sarà che la situazione è quella che è: contrattazione di secondo livello, vendita di beni statali per ridurre il debito e liberare risorse, riduzione dell'Irap, flessibilità e difesa del lavoratore, recupero dei fondi dispersi e riduzione della corruzione. E che fare per la povertà crescente? L'osservazione migliore è di Saita: «Ci sono molti tipi di povertà, ciascuna chiede un intervento mirato». Ma i soldi son pochi, bisogna starsi più vicini e inventare la ripresa.

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