Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 18 Febbraio 2013
Fisco e tasse, è emergenza
Rosicchiato il reddito bergamasco
Tra il 2010 e il 2011 in Bergamasca è aumentato il reddito medio in termini monetari, ma il valore reale è negativo. Vuol dire che si è guadagnato di più, ma l'inflazione, al 3,3%, è comunque superiore all'aumento registrato nei redditi.
Tra il 2010 e il 2011 in Bergamasca, ma anche nel resto della Lombardia, è aumentato il reddito medio in termini monetari, ma il valore reale è negativo. Vuol dire che si è guadagnato di più, ma l'inflazione, al 3,3%, è comunque superiore all'aumento registrato nei redditi.
Ancora, per essere più precisi: l'aumento del reddito dei lavoratori dipendenti tra il 2010 e il 2011 è quantificabile al 2,7%, che configura, alla fine dei conti, una diminuzione dello 0,6% (con riferimento, appunto, all'inflazione).
Aumenta invece, senza se e senza ma, la pressione fiscale: nel 2009 la percentuale media di imposta sui redditi dei contribuenti dipendenti e pensionati della Bergamasca era pari al 17,3; nel 2011 si è arrivati al 17,55, con un aumento percentuale del 2,17 rispetto all'anno prima.
I dati vengono da una ricerca svolta dall'Ufficio contrattazione della Cisl Lombardia, che ha elaborato i dati tratti dalle dichiarazioni dei redditi effettuate presso i Caf (i Centri di assistenza fiscale) della Cisl in tutte le province lombarde e messi a disposizione dal Caf nazionale. Si tratta di oltre 351.000 dichiarazioni di lavoratori dipendenti e più di 284.000 di pensionati, per un campione complessivo di 636.381 dichiarazioni.
La prima sottolineatura, dunque, è quella sul calo del reddito medio rispetto all'inflazione. Guardando nel dettaglio, il reddito per i dipendenti nel 2009 era pari a 24.029 euro, nel 2010 scende a 23.980 (-0,2) e nel 2011 risale a 24.625: un +2,69 in termini assoluti sul 2010, che resta però al di sotto dello 0,6 rispetto al +3,3% fatto segnare nello stesso periodo dall'inflazione.
Se guardiamo ai pensionati, il dato peggiora: il reddito del 2009 era 19.381 euro, nel 2010 diventa 19.806 (+2,19) e nel 2011 si assesta a 20.156: un +1,77 rispetto all'anno prima, di nuovo al di sotto dell'inflazione, addirittura dell'1,5.
Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di lunedì 18 febbraio
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