Basta code per l'Anagrafe
I certificati ora si fanno online

Zero code, zero perdite di tempo. Basta un click, il gesto più semplice del mondo nell'era touch. Dal 1° marzo comodamente da casa si potranno stampare i certificati senza più recarsi all'Anagrafe del Comune. Tutto online.

Zero code, zero perdite di tempo. Basta un click, il gesto più semplice del mondo nell'era touch. Dal 1° marzo comodamente da casa si potranno stampare i certificati senza più recarsi all'Anagrafe del Comune. Tutto online.

Il Ministero dell'Interno ha formalmente autorizzato Palazzo Frizzoni, tramite il protocollo, alla sperimentazione del sistema tecnologico «Timbro digitale 2D plus» per l'accesso ai servizi anagrafici e l'acquisizione dei certificati, perfettamente validi legalmente, direttamente da casa via web. «Siamo pronti per partire con il servizio online di rilascio dei certificati. Un servizio che funzionerà 24 ore su 24 e che permetterà di risparmiare tempo e non dover più venire fisicamente in Comune» spiega l'assessore ai Servizi demografici Tommaso D'Aloia.

Senza muoversi da casa si potranno stampare i certificati anagrafici (residenza, stato di famiglia) e di stato civile (nascita, matrimonio e morte), risparmiando anche qualche spicciolo sui costo fisso dei diritti di segreteria. Un'opportunità in più per chi va sempre di fretta, un servizio che affiancherà quello tradizionale: l'Anagrafe continuerà a fornire i documenti a chi li richiederà agli sportelli.

Si potrà accedere al servizio on line con la Carta regionale dei servizi (Crs). Sarà necessario collegarsi al sito del Comune (www.comune.bergamo.it) e accedere alla sezione «servizi on line». «Da qui ci si dovrà autenticare per poter richiedere e stampare un certificato – aggiunge Angelina Marcella, responsabile dei Servizi demografici –. L'autenticazione dovrà avvenire tramite Carta regionale dei servizi per chi è in possesso del pin. C'è anche la possibilità di chiedere a noi username e passoword, che dovranno essere consegnate al diretto interessato. E se il certificato richiede il bollo sarà il cittadino che dovrà apporlo». Il documento è legalmente valido.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 13 febbraio

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