Bloccare l'escalation di furti?
Ecco le telecamere leggi-targhe

Uno strumento efficace per la sicurezza. Mancano solo alcuni dettagli formali e il progetto di videosorveglianza attiva per Gandino, Leffe, Casnigo, Cazzano Sant'Andrea e Peia sarà cosa fatta. Sono le telecamere leggi-targhe.

Uno strumento efficace per la sicurezza, ma anche il segnale dell'opportunità di cooperare. Mancano solo alcuni dettagli formali e il progetto di videosorveglianza attiva per Gandino, Leffe, Casnigo, Cazzano Sant'Andrea e Peia sarà cosa fatta. Non si tratta della normale installazione di videocamere di sorveglianza, quanto di un progetto tecnologicamente evoluto che offre opportunità concrete di contrasto all'escalation di furti che negli ultimi anni ha toccato anche la Val Gandino.

«Il progetto – spiega Paolo Tomasini, assessore a Gandino – prevede l'installazione di videocamere nei tre punti obbligati di accesso alla valle per entrambi i sensi di marcia. In pratica si tratterà di "cancelli" virtuali informatizzati che poco dopo lo svincolo della provinciale della Val Seriana, all'imbocco delle Rie da Pì sotto Casnigo e all'innesto della strada della Valle Rossa potranno leggere in tempo reale le targhe dei veicoli in transito». Un'innovativa tipologia di telecamere è infatti in grado di leggere la targa e produrre una cosiddetta «immagine di contesto sincronizzata» in qualunque condizione di luce, quindi anche di notte.

«Gli occhi elettronici – continua Tomasini – sono collegati via radio con un server centrale che archivia e conserva le informazioni a termine di legge. La novità essenziale è che i dati saranno disponibili in tempo reale per le forze dell'ordine (carabinieri e polizia locale) attraverso internet. Un programma dedicato confronterà immediatamente le targhe identificate in ingresso e in uscita dalla valle con una "black list" compilata e aggiornata dagli enti preposti. Immediatamente scatterà quindi un'allerta qualora in valle sia presente un veicolo rubato oppure segnalato come sospetto per furti, rapine o altri reati».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 13 febbraio

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