La lite in pasticceria finisce male
Nei guai un 44enne di Treviolo

Uno sguardo mal interpretato, una dose di cocaina e un quantitativo eccessivo di alcol in corpo. Questi gli ingredienti di 24 ore all'insegna del furore per un quarantaquattrenne di Treviolo che è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.

Uno sguardo mal interpretato, una dose di cocaina e un quantitativo eccessivo di alcol in corpo. Questi gli ingredienti di 24 ore all'insegna del furore per un quarantaquattrenne di Treviolo, dipendente del Tribunale di Bergamo (prima come autista, poi come commesso e attualmente a casa in malattia da vari mesi), che lunedì è stato arrestato per due episodi di resistenza a pubblico ufficiale e per lesioni.

Tutto è cominciato, secondo quanto ricostruito e da lui stesso raccontato martedì in direttissima, quando l'uomo, intorno alle 12,30 di lunedì, si è trovato nei pressi di una pasticceria a Treviolo: mentre era al telefono si è visto guardare in modo, a suo dire, «insistente», e tanto è bastato per scatenare una discussione molto accesa con il personale della pasticceria. Una discussione che ha spinto il personale del negozio ad allertare il 112. Sul posto è arrivata una pattuglia della polizia locale, ma il 44enne ha dato in escandescenze anche con gli agenti, insultandoli e minacciandoli. A quel punto una gazzella del radiomobile di Bergamo è arrivata in supporto, e l'uomo ha minacciato anche i militari, vantando la conoscenza con vari magistrati e quindi sostenendo di poter stroncare la loro carriera. Alla fine è stato arrestato per resistenza e portato in caserma a Bergamo.

Lì la situazione si è ripetuta, e questa volta un maresciallo, spintonato dall'uomo, si è procurato contusioni guaribili in 7 giorni. Essendosi volontariamente ferito alle braccia, il dipendente del Tribunale è stato ricoverato prima al pronto soccorso dell'ospedale Papa Giovanni XXIII e poi in psichiatria, dove era stato visitato pochi giorni fa. Martedì è stato dimesso, e portato direttamente in Tribunale; davanti al giudice Ilaria Sanesi, difeso dall'avvocato Michele Cesari, ha detto: «Faccio uso frequente di cocaina e alcol, e ho vuoti di memoria. Ricordo uno sguardo a cui ho reagito forse esageratamente quando mi trovavo all'interno della pasticceria, poi di aver ricevuto una spinta da un poliziotto. Non ricordo affatto di aver colpito il maresciallo, anzi lo escludo». Per l'uomo convalida dell'arresto e obbligo di presentazione quotidiana ai carabinieri, e il 18 febbraio si torna in aula. Nei confronti del 44enne è stata disposta una perizia psichiatrica per accertarne la capacità di intendere e volere.

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