Le moto sparite a Covo
Il titolare: Ridarò i soldi
«Li posso capire e posso mettermi nei loro panni. Però chiedo solo di aspettare perché riavranno i loro soldi». Lo dice il titolare dell'ex «Angolo della moto» di Covo, il negozio al quale decine di persone avevano affidato in conto vendita il proprio bolide.
«Li posso capire e posso mettermi nei loro panni. Però chiedo solo di aspettare perché riavranno i loro soldi: purtroppo la banca mi ha chiuso i rubinetti a seguito di un'ingiunzione di pagamento non rispettata e ora non posso restituire i soldi, ma lo farei volentieri. Sono già stati individuati i beni immobili per il pignoramento ed è solo questione di tempo. Non sono un truffatore e non sono mai scappato: ora purtroppo subisco degli episodi di vandalismo anche gravi».
Rompe gli indugi il titolare dell'ormai ex «Angolo della moto» di Covo, il negozio al quale decine di persone avevano affidato in conto vendita il proprio bolide, poi venduto senza che loro vedessero un solo euro.
«Mi hanno tirato i sassi alle finestre e danneggiato l'auto – spiega – e hanno citofonato e telefonato a casa a mia madre, ultranovantenne, nel cuore della notte. Per questi fatti ho sporto denuncia. Posso comprendere il clima di arrabbiatura, ma vorrei chiarire che non è stata una cosa né voluta né pensata a priori: altrimenti avrei messo una testa di legno al mio posto e invece sono qui io. Al pm ho già spiegato per filo e per segno come stanno le cose: se non ha ritenuto di arrestarmi ci sarà un perché. Non ha ritenuto che ci sia alcun rischio che io possa inquinare le prove, fuggire o ripetere il reato».
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