Cronaca / Hinterland
Sabato 19 Gennaio 2013
Aeroporto, bufera su Enac:
deve convocare la Commissione
Magari si potrebbe sorseggiare un tè. Oppure discutere del tempo che passa, come gli aerei sopra le teste della Commissione aeroportuale. Che non si riunisce dallo scorso giugno, e comunque potrà farlo ogni qual volta ci siano argomenti da discutere.
Magari si potrebbe sorseggiare un tè. Oppure discutere del tempo che passa, come gli aerei sopra le teste della Commissione aeroportuale. Che non si riunisce dallo scorso giugno, e comunque potrà farlo ogni qual volta ci siano argomenti da discutere.
Tranne quello della zonizzazione acustica e del relativo aggiornamento delle curve isofoniche. È la sintesi dello scambio virtual-epistolare degli ultimi giorni (via mail, insomma) tra Palafrizzoni e l'Enac, l'Ente nazionale aviazione civile.
A fine novembre è scaduto il termine biennale previsto dai decreti Via per l'aggiornamento delle curve isofoniche, ma di riunioni non se parla. E il perché è presto detto: l'Enac non intende convocarne finché il Tar di Brescia non dirà la sua sul ricorso presentato dai Comitati contro la zonizzazione acustica stessa.
E qui a problema si aggiunge problema. Nel senso che il Tar, non più tardi dello scorso fine novembre ha avanzato una formale richiesta di istruttoria in materia: sostanzialmente, in una situazione di palese incertezza normativa, e stante il fatto che il Piano di zonizzazione acustica di Orio è stato tra i primi (forse l'unico) approvato in Italia, meglio vederci chiaro.
Quindi i giudici amministrativi si sono presi ulteriore tempo, da aggiungersi a quello trascorso da febbraio 2011, data della presentazione del ricorso.
Pochi mesi dopo il via libera alle curve isofoniche e al conseguente Piano di zonizzazione, datato novembre 2010.
«Il ricorso al Tar avrà sicuramente tempi lunghi, e non prevede che la Commissione interrompa il suo lavoro» tuona Massimo Bandera, assessore all'Ambiente a Palafrizzoni. «E paradossalmente riguarda una situazione che avremmo già potuto superare se avessimo approvato le nuove curve isofoniche».
Leggi di più su L'Eco di sabato 19 gennaio
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