Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 16 Gennaio 2013
Kosovaro agli arresti domiciliari
Il pm chiederà il giudizio immediato
Il pm Gianluigi Dettori è intenzionato a chiedere il giudizio immediato per Vilson Ramaj, il trentaduenne kosovaro finito agli arresti domiciliari con l'accusa di essere l'autore della violenza sessuale di via Borgo Santa Caterina.
Il pm Gianluigi Dettori è intenzionato a chiedere il giudizio immediato per Vilson Ramaj, il trentaduenne kosovaro finito agli arresti domiciliari con l'accusa di essere l'autore della violenza sessuale di via Borgo Santa Caterina.
Il sostituto procuratore è convinto che non siano necessarie ulteriori indagini: il quadro della vicenda appare chiaro agli occhi del pm, così come sono ritenuti sufficienti gli elementi probatori raccolti dalla squadra mobile. Il giudizio immediato, rito speciale caratterizzato dalla mancanza dell'udienza preliminare, può essere richiesto dal pubblico ministero nel caso in cui la prova a carico dell'indagato risulti evidente. Del resto, nel corso dell'interrogatorio di garanzia di fronte al gip Patrizia Ingrascì, Vilson Ramaj ha ammesso gli addebiti, spiegando di aver agito in preda a un raptus. E sono diversi gli elementi raccolti contro di lui dagli inquirenti prima del suo arresto. La vittima aveva descritto l'aggressore dettagliatamente, spiegando che indossava «una casacca arancione catarifrangente» e che aveva «un neo sul viso».
La polizia aveva subito individuato la sua auto, una Fiat 600, proprio come indicato dalla ragazza. Anche un'amica della vittima aveva riconosciuto Ramaj: «Avevamo visto quell'uomo poco prima, nelle vicinanze di un distributore di snack di via Santa Caterina», aveva dichiarato agli inquirenti. L'uomo avrebbe commesso la violenza poco dopo le 2,30, prima di tornare all'aeroporto a lavorare come facchino (alle 3).
Nel frattempo l'avvocato difensore Rita Duzioni prosegue la ricerca di un luogo alternativo all'abitazione di Borgo Santa Caterina, dove Vilson Ramaj possa essere accolto (agli arresti domiciliari) insieme alla sua famiglia. La struttura ideale potrebbe essere una casa famiglia: una volta individuata, il legale dovrà presentare istanza al gip. Nel frattempo, l'avvocato non è intenzionato a chiedere l'attenuazione della misura cautelare: questo periodo trascorso ai domiciliari da Ramaj potrà infatti essere sottratto – in caso di condanna – alla pena da scontare.
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