Carcere, la nuova ala non si farà
Sovraffollamento, nuove soluzioni

Il tema del sovraffollamento del carcere di Bergamo, che ospita oltre 500 detenuti, è meno critico che in altre realtà italiane e fino a poche settimane fa sembrava poter essere alleggerito con una nuova ala. Che però, purtroppo, non si farà.

Il tema del sovraffollamento del carcere di Bergamo, che ospita oltre 500 detenuti, è meno critico che in altre realtà italiane e fino a poche settimane fa sembrava poter essere alleggerito con una nuova ala.

La costruzione, più volte annunciata e data per certa,  avrebbe portato ad un incremento di circa 200 posti. Ma il condizionale è d'obbligo perché il progetto è stato stralciato dal Piano carceri. «Il nuovo padiglione - conferma il direttore del carcere di via Gleno, Antonio Porcino - non si farà». All'ampliamento del carcere di Bergamo sono stati privilegiati interventi in altre strutture e l'edificazione del nuovo istituto a Brescia, che dovrebbe avere una ricaduta positiva anche sulla situazione di Bergamo visto che si punta alla regionalizzazione delle detenzioni.

Sul fronte sovraffollamento, comunque, a Bergamo verrà proposta una soluzione diversa. A breve infatti nella sezione del penale sarà attuato il progetto di apertura delle celle che significa più spazio a disposizione dei detenuti.

«Due sono le esigenze a cui si deve rispondere: rendere più vivibile la detenzione e garantire la sicurezza anche per i detenuti. È necessario che si attuai una pacifica coesistenza e che, quindi, siano coinvolti quei detenuti che si impegnano a vivere responsabilmente il momento della carcerazione».

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