Il vescovo Beschi a Natale:
«Preghiamo per i più deboli»

«Voglio porgervi gli auguri di serenità del Natale, con una preghiera per chi vive il Natale nelle difficoltà, per i più deboli e i più piccoli del mondo». Il vescovo Francesco Beschi si è rivolto così ai fedeli che gremivano la Cattedrale.

«Voglio porgervi gli auguri di serenità del Natale, con una preghiera per le famiglie, per le nostre comunità, per chi vive il Natale nella prova e nelle difficoltà, per i più deboli e i più piccoli del mondo che non vedono attorno a sé la gioia, la serenità e la speranza. Portare la serenità del Natale è un servizio che si alimenta con la generosità». Con queste parole, durante la Messa di mezzanotte di Natale, il vescovo Francesco Beschi si è rivolto ai fedeli che gremivano la Cattedrale.

«I pastori che vanno alla grotta di Betlemme — ha detto il vescovo durante l'omelia — rappresentano un viaggio per vedere il Bimbo nato. Oggi siamo confusi, talvolta camminiamo con poca speranza. Dobbiamo andare nella grotta di Betlemme che è in noi, nel nostro cuore e nella nostra vita, per scoprire che Dio abita in ogni condizione umana. A Betlemme, Dio si fa uomo. Questo è un motivo di grande speranza, che supera i confini umani e rende consapevoli della grandezza dell'uomo».

Monsignor Beschi ha celebrato una solenne Concelebrazione eucaristica anche la mattina di Natale in Cattedrale. Al termine si è recato nel Nuovo Alberto Popolare per portare gli auguri agli ospiti, al personale, alle religiose e ai volontari. «Vi porto la serenità del Natale — ha detto monsignor Beschi —. Anche voi potete aiutare gli altri, in ogni luogo e perciò anche in questo luogo. Per responsabilità o condizioni, la vita non è facile e non è facile vivere. Questo posto è un luogo di frontiera e fa pensare a come aiutare gli altri. Anche non avendo nulla, ogni persona può portare all'altro segni di attenzione, vicinanza e pazienza».

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