Punto 2012: Roma taglia i soldi
ma la Lombardia non taglia i treni

Premessa indiscutibile: in un'azienda normale, di un Paese normale, i responsabili della catastrofe informatica di Trenord sarebbero già a casa. Spontaneamente o spintaneamente. Punto. Stabilito questo, c'è più di un motivo per fare il punto della situazione.

Premessa indiscutibile: in un'azienda normale, di un Paese normale, i responsabili della catastrofe informatica di Trenord sarebbero già a casa. Spontaneamente o spintaneamente. Punto. Stabilito questo, c'è più di un motivo per fare il punto della situazione sull'azienda nata nel maggio 2011 dal matrimonio tra LeNord e Trenitalia: ovvero la Regione Lombardia e il gruppo Ferrovie.

Molto è stato fatto e molto c'è ancora da fare: ma il caos del software per la gestione del personale, unitamente alle vicissitudini giudiziarie dell'ex ad Giuseppe Biesuz (agli arresti domiciliari per vicende non inerenti a Trenord, va ricordato), rischia di aggiungere confusione a confusione.

Premessa bis: non è una difesa d'ufficio di chicchessia. Non ne vedremmo il motivo. Solo un esame della situazione alla luce dei dati noti ed elaborati da - pensate un po' - Legambiente. Non è la fotografia di un'isola felice, perché non c'è: i disagi dei pendolari ci sono, eccome, e proprio per questo occorre partire da dati certi.

Nel rapporto Pendolaria 2012 si evince come in valore assoluto la spesa della Lombardia per il servizio ferroviario sia la più alta in assoluto: 117,5 milioni di euro nell'anno in corso, uno in più dell'Emilia Romagna. Percentualmente è lo 0,51.

Ma c'è un altro dato da prendere in considerazione: nonostante la scure sui trasferimenti dello Stato (meno 22 per cento di media negli ultimi anni), in Lombardia non è stata tagliata alcuna linea nel 2011-12. Anzi, a dicembre sono state introdotte 62 nuove corse e prolungate altre 84. Negli ultimi anni le nuove corse Trenord sono state 685.

Rovescio della medaglia: in Lombardia si è però registrato un aumento del 23,4 per cento delle tariffe. Non è la sola. Ma tutte hanno ridotto il servizio, la Lombardia no. E non a caso, i pendolari hanno raggiunto quota 670 mila al giorno: erano mezzo milione scarsi prima della nascita di Trenord.

Come dire che non è il migliore dei mondi possibili, ma forse il migliore nella (triste) realtà ferroviaria di questo Paese. Fermo restando che non basta e non può bastare.

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