Romano: truffatore recidivo
A 76 anni deve tornare in carcere
Quando i carabinieri di Romano di Lombardia hanno suonato alla sua porta per portarlo in carcere, ha avuto un malore. D'altra parte ritrovarsi dietro le sbarre a 76 anni, sapendo di doverci restare per un decennio, avrebbe fatto venire un coccolone anche al criminale più incallito.
Quando i carabinieri di Romano di Lombardia hanno suonato alla sua porta per portarlo in carcere, ha avuto un malore. D'altra parte ritrovarsi dietro le sbarre a 76 anni, sapendo di doverci restare per un decennio, avrebbe fatto venire un coccolone anche al criminale più incallito.
Protagonista della vicenda un anziano pluripregiudicato, G. G., nato a Milano e residente a Romano di Lombardia, che qualche anno fa era finito agli arresti domiciliari con le accuse di truffa e ricettazione. Reati che aveva commesso tra il 1997 e il 2006 nelle province di Bergamo, Brescia, Milano, Cremona, Parma, Pavia e Piacenza.
La sua specialità era comprare merce di ogni genere pagandola con assegni scoperti, per poi rivenderla. L'uomo era stato condannato anche al pagamento di una multa di 26 mila euro e all'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. L'anziano però era riuscito ad evitare il carcere per problemi di salute che lo rendevano incompatibile con la detenzione.
Ma nonostante gli arresti domiciliari nella sua abitazione di Romano – hanno scoperto i carabinieri – non ha perso l'antico vizio. Anzi, recentemente ha commesso altri tre colpi con assegni «cabrio», ai danni di un produttore di formaggi della Bassa Bergamasca, vicino a Treviglio.
Il truffatore ha comprato grossi quantitativi di Grana padano, per un valore di alcune migliaia di euro, dall'ignaro produttore bergamasco, pagandoli con assegni poi risultati senza alcuna copertura finanziaria. Ora dovrà scontare dieci anni al Gleno, ma viste le condizioni di salute potrebbe essere presto rimandato ai domiciliari.
Leggi di più su L'Eco di martedì 18 dicembre
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