Aspiranti cacciatori a scuola
Lezioni all'Accademia faunistica

Una scuola per diventare cacciatori: è l'Accademia faunistica bergamasca, la cui nascita è stata ufficializzata ieri dal presidente della Provincia, Ettore Pirovano, accompagnato dall'assessore provinciale alla Caccia, pesca e sport, Alessandro Cottini.

Una scuola per diventare cacciatori: è l'Accademia faunistica bergamasca, la cui nascita è stata ufficializzata ieri dal presidente della Provincia, Ettore Pirovano, accompagnato dall'assessore provinciale alla Caccia, pesca e sport, Alessandro Cottini, e dal direttore generale di Abf, Luigi Roffia nelle vesti di «padrone di casa».

Le lezioni teoriche si terranno, infatti, nell'auditorium dell'Azienda bergamasca di formazione di via Monte Gleno in città. Il primo corso (iscrizioni dal 15 dicembre al 15 gennaio, consultare il sito della Provincia) è rivolto agli aspiranti cacciatori di selezione agli ungulati e partirà in primavera, ma non si esclude che possano nascerne altri in futuro su temi più specifici.

Il ciclo di lezioni è stato definito in base ai dettami Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e pertanto dà accesso all'esame di abilitazione nazionale. «La nostra Accademia faunistica è la prima in Lombardia e una delle prime in Italia, su modello di quella nata a Pordenone nel 2009», ha spiegato Pirovano. Lo svolgimento dei corsi è affidato ad Abf.

Tra gli insegnanti ci sono veterinari, ma anche esperti di diritto (il prorettore dell'Università di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini) e il sottufficiale della Polizia provinciale Daniele Carrara. Oltre alle 44 ore di teoria sono previste esercitazioni pratiche sul campo e al poligono di tiro. Il corso sarà finanziato tramite le quote d'iscrizione (250 euro per partecipante).

«Il mondo venatorio ha bisogno di essere istruito – ha commentato in rappresentanza dei cacciatori Achille Rubini, alla presidenza dell'Ambito territoriale di caccia della pianura bergamasca –, le indicazioni dell'Ispra e la gestione del territorio sono sempre più complicate». Secondo le intenzioni, i corsi non serviranno solo per migliorare le conoscenze di base che dovrebbero guidare il cacciatore nella pratica dell'esercizio venatorio, ma anche per fornire quel contributo che oggi è richiesto a tutta la collettività nell'ambito della conservazione della fauna selvatica.

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