Bergamo 2019, voto bipartisan
ma l'ex manager chiede i danni

Tutti uniti alla meta. Alla vigilia dell'insediamento ufficiale del Comitato per la candidatura di Bergamo a Capitale europea della cultura, dal Consiglio comunale arriva un sì unanime. ma nel frattempo l'ex project manager Bertollini chiede i danni.

Tutti uniti alla meta. Alla vigilia dell'insediamento ufficiale del Comitato per la candidatura di Bergamo a Capitale europea della cultura, dal Consiglio comunale arriva un sì unanime.

Il documento dedicato agli orientamenti programmatici ha registrato infatti l'en plein. Per la verità qualche distinguo – soprattutto sul tema del sostegno della Regione e del parallelo iter per l'Unesco – c'è, ma il risultato è comunque un appoggio bipartisan a quello che lo stesso primo cittadino definisce «un passo decisivo».

Per presentare la documentazione necessaria c'è tempo fino al 30 settembre del 2013 (21 le città italiane interessate), me nel frattempo Bergamo deve fare i conti con l'ex project manager Riccardo Bertollini, il cui rapporto con la città si è interrotto bruscamente nei mesi scorsi dopo accuse incrociate a mezzo stampa.

Lo scorso 5 dicembre è arrivata a Palafrizzoni una lettera di risarcimento danni, firmata da Bertollini, in cui richiede il saldo immediato, maggiorato di interessi e spese, di quanto dovuto, il compenso per l'attività di project manager, un risarcimento per i danni diretti ed indiretti per la campagna denigratoria». In termini economici, stiamo parlando di 27.505,72 euro l'anno per due annualità, più i costi vivi sostenuti per l'esercizio dell'incarico.

Ma soprattutto Bertollini diffida formalmente Palafrizzoni «all'uso del mio lavoro, ivi compresi tutti gli atti e le documentazioni da me eseguite». In primis il dossier che, secondo l'ex project manager, «è stato espressamente richiamato nel documento titolato "Bergamo 2019: cantiere di futuro, cantiere di Europa", del 20 giugno, presentato il Consiglio comunale il 5 luglio».

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