Nonno sprint a 105 anni
svela l'elisir di lunga vita

Una vita lunga 105 anni, la mente lucida e tanti ricordi da raccontare. Andrea Rota, conosciuto anche con il nome di «Carlì», a Bonate Sopra ormai è il nonno di tutti. Un nonno speciale, che è stato anche sindaco per un giorno.

Una vita lunga 105 anni, la mente lucida e tanti ricordi da raccontare. Andrea Rota, conosciuto anche con il nome di «Carlì», a Bonate Sopra ormai è il nonno di tutti. Un nonno speciale, che è stato anche sindaco per un giorno: cinque anni fa, infatti, per il suo centenario l'allora sindaco Giancarlo Bonifaccio gli consegnò la fascia tricolore nominandolo primo cittadino.

Il suo 105° compleanno – un record per tutta l'Isola – cade lunedì 10 dicembre, ma la festa è oggi con la grande famiglia composta da sei figli (Romano, Angelo, Anna, Pierina, Carla e Marino), ben 18 nipoti e 15 pronipoti.

«Quando ero ragazzo - racconta nonno Carlì, che abita in via della Vittoria - giocavo a "sgarele": due giocatori con un bastone si lanciavano un bastoncino cercando di colpirlo. Poi c'erano la gara col cerchio di bicicletta e il "pinpinel", l'attuale palla tamburello».

Dopo la leva nell'artiglieria di campagna, Carlì fu operaio alla costruzione del canale Masnada Ponte San Pietro-Filago e «badilante» a Milano a costruire i muri dei navigli. Nel 1929 sposò Elisabetta Pirola, sua moglie per 60 anni, che è scomparsa nel 1989.

Nel '31, senza lavoro e con la necessità di mantenere la famiglia, si arruolò volontario a combattere in Spagna per Franco. Rientrò dopo un anno e mezzo, trovando occupazione nei laminatoi della Dalmine, dove lavorò trent'anni prima di andare in pensione e dedicarsi ai suoi campi. «Sono stati anni duri, di miseria e fame – racconta nonno Carlì – mancava il necessario in tavola, ma non la polenta, era il piatto che si sposava con tutto. A me piacevano le rape e le aringhe, ma anche un pezzo di aglio insaporito con sale e poi un bicchiere di grappa: un toccasana!».

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