«Abuso edilizio a Fasano»
Lunedì la sentenza per Donadoni

La sentenza del processo a carico di Roberto Donadoni riguardante l'abuso edilizio nella masseria Monsignore a Fasano in Puglia si avrà solo lunedì 10 dicembre.

La sentenza del processo a carico di Roberto Donadoni riguardante l'abuso edilizio nella masseria Monsignore a Fasano in Puglia si avrà solo lunedì 10 dicembre. Sono passati circa 3 anni dal 10 novembre 2009, giorno in cui gli uomini della Guardia di Finanza guidati dal capitano Francesco Calimero iniziarono le indagini riguardanti un abuso edilizio in Masseria Monsignore in contrada Pettolecchia, acquistata e restaurata dall'ex CT della Nazionale.

In un esposto presentato alla Procura di Brindisi si segnalavano abusi edilizi nelle operazioni di ristrutturazione di un antichissimo frantoio ipogeo di pertinenza della masseria in questione. Sul sito rupetre gravano infatti vincoli paesaggistici, ambientali e di tutela storico culturale. Le indagini sono andate avanti e il processo ha fatto il suo corso fino allo scorso 24 ottobre quando il pm Antonio Costanti ha chiesto al giudice Genantonio Chiarelli nove mesi di reclusione e 55mila euro di ammenda per il dirigente comunale dell'ufficio urbanistica di Fasano Antonello Carrieri e per il progettista Giovanni Gallo, 7 mesi di reclusione e 45mila euro di ammenda per l'ex ct della Nazionale italiana di calcio (e attualmente allenatore del Parma) Roberto Donadoni e per la moglie Cristina Radice, 6 mesi di reclusione e 35mila euro di ammenda per il costruttore Oronzo Velo e la confisca della masseria con il conseguente passaggio al patrimonio comunale.

L'avv. Daniele Ripamonti che difende Roberto Donadoni ha spiegato che sono state rispettate le finalità degli interventi sul miglioramento delle condizioni abitative degli alloggi presenti: «Il torrino è stato trattato come soluzione architettonica di pregio - ha spiegato - infatti rispecchia i torrini presenti in zona ed è raggiungibile sono dalla copertura». Gianvito Lillo, altro difensore dei Donadoni., ha illustrato le immaagini della masseria prima e dopo i lavori. Le caratteristiche pre-esistenti sono visibili anche su Google Maps.

Nell'udienza odierrna in cui era attesa la sentenza dei giudici, però, il colpo di scena. Tutti gli avvocati difensori hanno chiesto l'assoluzione dei rispettivi assisti, in alcuni casi anche perché il fatto non sussiste. Il giudice Chiarelli ha rimandato ogni decisione a lunedì 10 dicembre.

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