L'addio di mamma Santina
«testimone della carità»

Se ne è andata avvolta in quel silenzio che l'ha accompagnata negli ultimi 7 anni della sua vita, da quel 2005 quando subì un'operazione a cuore aperto, entrò in coma e rimase 9 mesi in ospedale prima di riaffacciarsi alla vita. I funerali giovedì 6 a Santa Grata.

Se ne è andata avvolta in quel silenzio che l'ha accompagnata negli ultimi 7 anni della sua vita, da quel 2005 quando subì un'operazione a cuore aperto, entrò in coma, rimase 9 mesi in ospedale 3 dei quali in rianimazione, prima di riaffacciarsi nuovamente alla vita.

Santina Zucchinelli di Bergamo non ce l'ha fatta. Avrebbe compiuto 87 anni il prossimo 29 dicembre. La malattia non le ha impedito di comunicare – con sguardi e sorrisi abbozzati – e si è trasformata in forza, capace di scuotere gli animi di chi le stava attorno, una sofferenza provocatrice da una sedia a rotelle che ha spronato tanti a fare opere di carità. La sua storia – che i lettori de L'Eco di Bergamo conoscono – è stata raccontata dal figlio sacerdote, monsignor Luigi Ginami, da anni impegnato agli Affari Generali nella Segreteria di Stato del Vaticano.

Sull'anziana mamma ha scritto numerosi testi, editi anche all'estero, che sono un diario personale, un colloquio intimo e spirituale. Il sito www.rocciadelmiocuore.it ne racchiude numerosi stralci. Il libro, prefato dal cardinale Carlo Maria Martini, era stato presentato a Bergamo dalla giornalista Rula Jebreal, presenti Paolo Ferrazzi, direttore del Dipartimento cardiovascolare degli Ospedali Riuniti, Luca Lorini, direttore Usc Anestesia e Rianimazione 2 che avevano operato Santina nel 2005. A lei era stata di recente dedicata una serata all'Arciconfraternita dei bergamaschi in Roma alla presenza di padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, monsignor Vittorio Nozza, allora direttore della Caritas Italiana, del vaticanista Fabio Zavattaro e Alessandra Armellini.

Con il figlio monsignor Luigi, Santina aveva compiuto una quarantina di viaggi a Oriente e Occidente (Lourdes, Gerusalemme, Mar Rosso, Grecia, Tunisia, Kenya, Brasile per citarne alcuni) coprendo 140.000 km . Aveva portato in ogni angolo del mondo la sua sofferenza conoscendo quella degli altri. E proprio grazie alla sua presenza e alla sua testimonianza di sofferenza aveva comunque potuto farsi promotrice di numerose opere di carità e donazioni.

In questi anni è sempre stata assistita dai suoi «angeli custodi»: la figlia Maria Carolina e una donna peruviana, Olinda. Oblata del monastero di Santa Grata, Santina Zucchinelli – che risiedeva in via Arena – aveva perso il marito Egidio nel '63, quando il figlio Luigi aveva solo 3 anni e l'altra figlia Maria Carolina appena 9 mesi. Nonostante ciò si era sempre divisa fra il lavoro, l'educazione e la crescita dei figli. Mai un momento di riposo e solo preghiera. E come oblata era in collegamento con dieci monasteri bergamaschi che, appresa la notizia della sua scomparsa, hanno innalzato una preghiera comunitaria.

La camera ardente di Santina Zucchinelli è stata composta nel monastero di Santa Grata. Le sue ceneri riposeranno a Gerusalemme, nella chiesa di Santa Maria dello Spasimo tra la terza e quarta stazione della via Dolorosa. I funerali si svolgeranno giovedì 6 alle ore 14,30 alla chiesa di Santa Grata in via Arena.

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