Cronaca
Martedì 04 Dicembre 2012
Chi sono i tre alpinisti dispersi
Tre uomini e tre grandi amici. Non si hanno ancora notizie dei tre alpinisti sperduti nella bufera da lunedì 26 novembre. Una storia drammatica che ha colpito la Barre des Ecrins, in Francia.
Tre uomini e tre grandi amici. Non si hanno ancora notizie dei tre alpinisti sperduti nella bufera da lunedì 26 novembre. Una storia drammatica che ha colpito la Barre des Ecrins, in Francia. Due medici e un uomo impegnato nel volontariato e in eventi culturali, due dei quali legati alla Bergamasca dove hanno vissuto e lavorato negli anni scorsi.
Il primario di Cardiologia dell'ospedale di Lecco Francesco Cantù, 41 anni, padre di una ragazza e di un bambino, ha lavorato a Bergamo per parecchi anni e qui ha salvato moltisime vite. Milanese di origine, ma bergamasco d'adozione ha lavorato per 8 anni a Bergamo ai Riuniti. Fino all'aprile scorso, quando è diventato primario della Cardiologia del Manzoni di Lecco. Una carriera, quella di Francesco Cantù, iniziata alla Cardiologia del Policlinico San Matteo di Pavia, città nella quale si è laureato a pieni voti. A Bergamo dal 2004, Cantù ha organizzato il laboratorio, di cui è diventato responsabile, di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione avanzata del Dipartimento cardiovascolare dei Riuniti, specializzandosi nel trattamento di aritmie atriali e ventricolari complesse mediante nuovi sistemi di mappaggio elettroanatomico. A partire dal 2005 Cantù ha eseguito, fra i primi in Italia, impianti di pace-maker con stimolazione fisiologica del fascio di His. Ricercatore scientifico di fama internazionale, è di sua invenzione l'ultimo degli importanti strumenti tecnologici in dotazione al Manzoni di Lecco: si tratta di un sistema di navigazione che permetterà ai medici di essere guidati durante il posizionamento dei defibrillatori ventricolari, nel cuore dei pazienti affetti da aritmie cardiache.
Altro bergamasco di adozione è Luca Gaggianese, 39 anni originario di Vigevano e residente a Milano. Istruttore Cai della scuola «Silvio Saglio», è anche un grande professionista nel campo del fund raising. È stato per due anni responsabile raccolta fondi della Ong Cesvi di Bergamo e consulente di fund raising presso un'unità di ricerca del Cnr. Dal 2008 al 2011 ha lavorato presso l'agenzia di comunicazione per il non profit Aragorn come responsabile corporate fund raising. Da più di un anno è responsabile raccolta fondi di Soleterre Onlus. La montagna e il non profit sono le sue due grandi passioni.
Non è invece collegato a Bergamo il terzo alpinista disperso: si tratta di Damiano Barabino, 32 anni di Genova, da giugno cardiologo all'ospedale di Mondovì (Cuneo) ed esperto alpinista.
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