Alpinisti dispersi, nessuna traccia
Venerdì solo ricerche in elicottero

Anche il terzo giorno di ricerche dei tre alpinisti italiani dispersi dallo scorso lunedì sul massiccio degli Ecrins - Francesco Cantù, già medico ai Riuniti, Luca Gaggianese, già nel direttivo del Cesvi Bergamo, e il genovese Damiano Barabino - non hanno dato alcun esito.

Anche il terzo giorno di ricerche dei tre alpinisti italiani dispersi dallo scorso lunedì sul massiccio degli Ecrins - Francesco Cantù, già medico ai Riuniti, Luca Gaggianese, già nel direttivo del Cesvi Bergamo, e il genovese Damiano Barabino - non hanno dato alcun esito. Poco dopo le 17,30 di giovedì l'ultimo dei tre elicotteri che nel corso della giornata si sono alzati in volo alla ricerca dei tre alpinisti è purtroppo tornato a terra senza alcuna buona notizia. A bordo anche uno dei fratelli dei tre alpinisti dispersi.

Con il passare delle ore, le possibilità e le speranze di ritrovare vivi i tre alpinisti diminuiscono sensibilmente, a meno che i tre siano riusciti a trovare un riparo dove proteggersi dalle forti nevicate e dalle rigide temperature. Anche per venerdì le premesse non sono confortanti.

L'ultimo aggiornamento di giovedì è quello delle 21,30 e dice che il meteo francese prevede per domani un crollo dello zero termico a 400 metri. Inoltre per l'alto rischio valanghe non sono previste partenze di squadre di ricerca a piedi. Considerato che i tre alpinisti non disponevano di equipaggiamento per bivacco, tanto meno in condizioni invernali così estreme, la situazione a questo punto è considerata molto critica. Secondo il comandante del Peloton d'haute montagne di Briancon, Nicolas Colombani «le possibilità di salvezza dei tre sono legate alle decisioni che hanno preso».

Un elicottero del Pghm (soccorso alpino) era decollato già giovedì mattina da Briançon nel tentativo di cercare i tre alpinisti italiani - Francesco Cantù, già medico ai Riuniti, Luca Gaggianese, già nel direttivo del Cesvi Bergamo, e il genovese Damiano Barabino - dispersi sul massiccio degli Ecrins da lunedì.

Il velivolo era poi rientrato attorno alle 12 senza novità. Un altro velivolo era partito da Grenoble in tarda mattinata per sorvolare la zona e localizzare gli alpinisti. Ma a 3.000 mt di altitudine il vento soffia a 70 km/orari.

Alle 14,30 un altro tentativo. Un elicottero della gendarmeria di Digne-les-Bains era decollato dal distaccamento aereo di Briancon per sorvolare la zona. La speranza era quella di raggiungere il rifugio Temple Ecrins attorno ai 2500 metri, dove potrebbero aver trovato riparo i 3. Intanto alla base del Pghm i familiari dei tre alpinisti seguono con apprensione l'evolversi della situazione. La giornata odierna appare decisiva per le ricerche.

Dalle 16 fino alle 17.30 due elicotteri del Peloton d'haute montagne hanno sorvolato per circa due ore le pendici del Dome des Ecrins. I due elicotteri sono quelli decollati da Briancon e da Grenoble e, sfidando le forti raffiche di vento che soffiano in quota si erano diretti verso il rifugio Temple Ecrins nella zona meridionale. Sul Dome des Ecrins attorno alle 17 si è fatto il buio.

Una pista scartata dal PGHM di Briançon - Un commerciante residente alla Berarde ha riferito ieri sera agli uomini del soccorso francese di Briancon di aver incontrato i tre alpinisti, considerati dispersi, verso le 20,30 di lunedì sera, mentre ridiscendevano dalla montagna.

I tre con i cellulari verosimilmente scarichi hanno detto all'uomo che ridiscendevano dal Col des Ecrins e che erano alla ricerca di un rifugio per la notte. Il testimone ha saputo solo ieri sera (mercoledì) che i soccorsi erano alla ricerca dei tre alpinisti sul Dôme des Ecrins.

Gli uomini del PGHM dopo opportune verifiche hanno appurato che i tre alpinisti incontrati dal commerciante non erano quelli ritenuti dispersi. I tre infatti si sono poi fatti vivi con alcuni amici raccontando appunto di aver chiesto al commerciante un luogo dove trascorrere la notte e di aver fatto quindi rientro a valle.

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