Cisl: sull'ospedale info contraddittorie
«Comune e Asl diano assicurazioni»

«Si susseguono anche in questi giorni continue e contraddittorie dichiarazioni sulla nuova struttura ospedaliera di Bergamo, e molteplici comunicazioni verbali, spesso poi smentite». A dirlo è la Cisl che ora chiede al territorio delle «assicurazioni».

«Si susseguono anche in questi giorni continue e contraddittorie dichiarazioni di intenti in merito alla vicenda del trasloco nella nuova struttura ospedaliera di Bergamo, e molteplici comunicazioni verbali, spesso poi smentite, fatte dall'Azienda stessa alle rappresentanze sindacali». A comunicarlo la Cisl di Bergamo, in una lettera indirizzata a Mara Azzi, direttore generale dell'Asl, e a Franco Tentorio, sindaco di Bergamo e a Camillo Andreana, prefetto di Bergamo.

Il sindacato chiede ufficialmente «informazioni attendibili e possibilmente rassicuranti». La preoccupazione maggiore della rappresentanza Cisl Fp aziendale fa capo alla sicurezza: «Non basta che la nuova struttura ospedaliera sia pronta per garantire tutti i servizi utili al territorio – scrive Daniel Abraha, della Fp Cisl -; ancor prima dell'apertura di questa struttura, ancor prima del trasloco delle attività e delle persone, devono essere garantite e rispettate tutte le misure in tema di sicurezza, agibilità e conformità dei luoghi di lavoro; nel pieno rispetto di tutte le leggi vigenti, in particolare a quelle relativa la salute e la sicurezza dei lavoratori».

«Negli ultimi mesi il confronto tra direzione ospedaliera e rappresentanze dei lavoratori si è basato su comunicazioni, scambi di opinioni, più o meno ufficiali, ma sempre parziali: non è stato predisposto un programma concreto e le informazioni date dall'azienda, spesso poi le smentite dalla stessa, hanno generato malcontento ed incertezza del processo in corso; in particolar modo sulle tematiche organizzative, di programmazione del lavoro e dei servizi, dei percorsi di manutenzione» continuano dalla Cisl che quindi chiede «di farsi carico di organizzare un confronto che coinvolga le diverse parti interessate per palesare in modo chiaro e concreto come stanno realmente le questioni in sospeso: certificazioni, collaudi, sicurezza, agibilità, con un intervento che possa contribuire a stemperare questa inutile e dannosa situazione di tensione e di incertezza che serpeggia tra lavoratori e cittadini».

Un altro tema caldo riguarda poi il parcheggio che servirà il Nuovo Ospedale: «Questi parcheggi – scrive sempre Abraha - sarebbero destinati ad avvantaggiare l'usufruibilità degli operatori e degli utenti, che accedono ai servizi erogati dalla struttura ospedaliera, ma purtroppo è evidente una loro pesante penalizzazione data dall'attuazione della convenzione stipulata tra Provincia di Bergamo e gli Ospedali Riuniti di Bergamo, con una tariffa oraria di 1,10 euro, una franchigia di 15 minuti e uno sconto dopo la sesta ora. Questa tariffa può essere considerata in linea ad un normale parcheggio privato della città, ma forse non si è considerato che il suo l'utilizzo è destinato a ragioni prettamente di salute. Ciò che appare è che vi è chi ci guadagna a discapito di chi ne subisce il costo e credo che dobbiamo porci alcune domande in merito a tale scelta».

Nella convenzione è stato stabilito che 1200 posti auto verranno utilizzati dall'azienda ospedaliera, per i propri dipendenti e per i pazienti. La stessa, però, dovrà pagare alla società che gestisce i parcheggi una quota di 50 euro cadauno, rivalutata annualmente con le rivalutazioni Istat (con costo iniziale di 720 mila euro). «A questo riguardo i lavoratori si aspettavano che i parcheggi venissero pagati integralmente dall'azienda ospedaliera, per non essere penalizzati ancora visto l'andamento economico e il blocco contrattuale degli ultimi anni - spiega ancora la Cisl -. Invece la sorpresa che si ritrovano è che se vorranno usufruire del parcheggio, dovranno farsi carico di una quota giornaliera in modo proporzionato al proprio reddito (da 0.85 della cat.A - fino ad 1.30 della cat. DS ). C'è poi il pericolo che in certi orari e col cambio turno ci sarà un picco di utilizzo dei posti auto superiore ai 1200, limite di disponibilità per i dipendenti, e quindi l'eccedenza dovrà essere pagata a tariffa oraria piena. Non si mette in discussione che la convenzione non doveva essere fatta, ma stipulando questi accordi non pensavamo proprio che la scelta mirasse a far pagare i cittadini di Bergamo e provincia».

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