Sospese le ricerche degli alpinisti
In parete c'è Francesco Cantù

A causa del maltempo e del buio sono state sospese fino a mercoledì mattina le ricerche dei tre alpinisti italiani bloccati sul Dome des Ecrins (4.015 metri), nelle Alpi del Delfinato francese. Uno di loro è Francesco Cantù, bergamasco d'adozione.

A causa del maltempo e del buio sono state sospese fino a mercoledì mattina le ricerche dei tre alpinisti italiani bloccati sul Dome des Ecrins (4.015 metri), nelle Alpi del Delfinato francese. Uno di loro è Francesco Cantù, bergamasco d'adozione.

Gli uomini del Peloton d'haute montagne di Briancon hanno raggiunto il Prè de Madame Charles, a 1.800 metri di quota, da dove cercheranno di risalire verso la parete della montagna. I tre italiani bloccati in quota sono il cardiologo Damiano Barabino, di Genova, l'istruttore Cai Luca Gaggianese, di Milano (anch'egli bergamasco d'adozione, visto che ha vissuto in città fino al 2006, ricoprendo la carica di responsabile della raccolta fondi del Cesvi Bergamo), e Francesco Cantù, 41enne di origine milanese e bergamasco d'adozione, dopo essere stato per otto anni primario dell'unità di Elettrofisiologia degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Dall'aprile scorso Cantù è il nuovo primario della Cardiologia dell'Ospedale Manzoni di Lecco.

I tre italiani rimasti intrappolati in parete sono considerati alpinisti molto esperti. I soccorritori li hanno cercati sia sul versante nord sia su quello sud della montagna, ma senza esito.

Sul Dome des Ecrins oggi le condizioni meteo sono proibitive, con oltre un metro di neve caduto a 2.000 metri e vento forte in quota che abbassa ulteriormente la percezione delle temperature. Il Pghm esclude che possano aver trovato riparo in altri rifugi o bivacchi della zona.

Francesco Cantù ha lavorato per otto anni ai Riuniti di Bergamo. Prima di trasferirsi all'ospedale di Lecco (lo scorso aprile), ha lavorato a Bergamo dal 2004, dove ha organizzato il Laboratorio di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione avanzata del Dipartimento Cardiovascolare degli Ospedali Riuniti, specializzandosi nel trattamento di aritmie atriali e ventricolari complesse mediante nuovi sistemi di mappaggio elettroanatomico. A partire dal 2005, tra l'altro, Cantù - molto conosciuto nella Bergamasca - ha eseguito fra i primi in Italia impianti di pace-maker con stimolazione fisiologica del fascio di His. Un medico di fama internazionale e ora primario della Cardiologia del Manzoni di Lecco.

La sua carriera è iniziata alla Cardiologia del Policlinico San Matteo di Pavia, città nella quale si è laureato a pieni voti, dopodiché si è trasferito ai Riuniti di Bergamo, dove è stato nominato responsabile dell'Unità di Elettrofisiologia e Elettrostimolazione Cardiaca, per poi arrivare a Lecco. Ricercatore scientifico, è di sua invenzione l'ultimo degli importanti strumenti tecnologici in dotazione al «Manzoni»: si tratta di un sistema di navigazione che permetterà ai medici di essere guidati durante il posizionamento dei defibrillatori ventricolari, nel cuore dei pazienti affetti da aritmie cardiache.

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