Ladro ucciso, l'autopsia conferma
Centrato da due colpi alla schiena
L'autopsia, eseguita nella mattinata di lunedì 26 novembre ai Riuniti di Bergamo dal medico legale Antonio Osculati di Varese, ha confermato che Dumitru Baciu, il 43enne romeno ucciso durante un furto, è stato centrato da due colpi alla schiena.
L'autopsia, eseguita nella mattinata di lunedì 26 novembre ai Riuniti di Bergamo dal medico legale Antonio Osculati di Varese, ha confermato che Dumitru Baciu, il 43enne romeno ucciso sabato notte durante un furto, è stato centrato da due colpi alla schiena.
In tal senso, dunque, l'esame autoptico non ha riservato nessun sorpresa, perché era già emerso domenica che tutti e due i colpi sparati dalla finestra da Angelo Cerioli, il 52enne di Caravaggio titolare del negozio di giardinaggio e prodotti agricoli preso di mira dai ladri, avevano centrato il romeno. Il 43enne, con precedenti per furto, non è morto sul colpo, lo staff medico del 118, allertato dallo stesso Carioli, ha infatti tentato di rianimarlo per circa un'ora.
Il medico legale ora ha trenta giorni di tempo per inviare l'esito dell'autopsia al pm Gianluigi Dettori che dovrebbe anche nominare un consulente per la perizia balistica. Cerioli, nelle sue dichiarazioni spontanee, ha raccontato di aver sparato con la sua pistola calibro 38, regolarmente denunciata, soltanto a scopo intimidatorio e di aver solo intravisto una sagoma nel cortile.
La perizia balistica sarà utile per supportare o meno le parole del 52enne, da anni nel mirino dei banditi. Ricordiamo che dalla finestra al punto in cui è caduto a terra il romeno ci sono 30 metri, dunque è probabile che il ladro sia stato colpito da 20-25 metri e sia crollato qualche metro dopo.
Cerioli per il momento è indagato di omicidio volontario, ma è stato già rimesso in libertà domenica dopo essere stato ascoltato per ore dai carabinieri e dal pm perché non c'è il rischio di reiterazione del reato, né quello di inquinamento delle prove o di fuga.
Intanto, lunedì Julia Irina Baciu, la vedova del romeno (con cui abitava a Milano), ha riconosciuto il marito nella camera mortuaria.
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