La squadra di Montezemolo
scalderà i motori a Bergamo

Erano oltre una ventina i bergamaschi a Roma alla convention per la presentazione del progetto «Verso la Terza Repubblica». Alle assise hanno partecipato anche Alberto Bombassei e Andrea Moltrasio. Lunedì convegno a Bergamo.

Erano oltre una ventina i bergamaschi presenti sabato a Roma alla convention promossa da Luca Cordero di Montezemolo per la presentazione del progetto «Verso la Terza Repubblica». Il gruppo neocentrista era guidato dal presidente provinciale e regionale di Italia Futura, Gianmarco Gabrieli, e alle assise hanno partecipato, tra gli altri, Alberto Bombassei e Andrea Moltrasio, già vicepresidenti di Confindustria, entrambi in prima fila.

Abbiamo raccolto una serie di pareri. Il primo è quello di Bombassei, patron della Brembo: «Sono stato all'incontro con la curiosità, la speranza e la preoccupazione con cui un imprenditore credo debba porsi di fronte a questo complesso momento della vita politica. Montezemolo dice che saranno le elezioni più importanti della storia d'Italia dopo quelle del '48. Anch'io ne sono convinto, così come credo che il senso di responsabilità sia il sentimento che debba prevalere oggi in tutti gli attori della vita sociale. Il Paese va tenuto unito, senza barriere tra Nord e Sud e pensando all'Europa come a una casa comune».

Gabrieli osserva che «l'agenda Monti e la stessa presenza del premier potrebbero essere funzionali alla necessità di proseguire anche dopo le elezioni nel percorso per ridare credibilità al Paese». Un progetto possibile «soprattutto se ci sarà una maggioranza parlamentare che voglia lavorare non solo sulla tenuta dei conti pubblici, ma anche sullo sviluppo, l'aspetto che ora serve di più».

Gabrieli conclude, ricordando che il convegno «Un'agenda per il futuro di Bergamo», promosso da Italia Futura e in programma lunedì 26 al Centro Congressi alle 20, «ha l'obiettivo di discutere un'agenda per la città che vada oltre le elezioni del 2014 e che indichi priorità e obiettivi da perseguire indipendentemente da chi vince o perde».

Per Moltrasio, «l'incontro è stato un antidoto all'autoreferenzialità: è emersa la presenza di una società civile, dal volontariato al sociale, che ha una gran voglia di impegnarsi in questo progetto. Monti è stato indicato come il capocordata di un cammino che, come in montagna, deve essere fatto tutti insieme: il capocordata non è chi si dichiara tale, ma colui che tutti riconoscono come il più autorevole».

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