Ultrà, scontri tutti studiati
Infiltrati, vedette e picchiatori

Luogotenenti, vedette, «scontristi», infiltrati. Sembra un'organizzazione militare, quella che esce dalle informative della Squadra mobile nell'inchiesta che vede indagati 147 tifosi (in sei per associazione per delinquere). La Curva Nord avrebbe una struttura piramidale

Luogotenenti, vedette, «scontristi», infiltrati. Sembra un'organizzazione militare, quella che esce dalle informative della Squadra mobile nell'inchiesta che vede indagati 147 tifosi (in sei per associazione per delinquere). Insomma, la Curva Nord avrebbe i suoi «reparti» specializzati e una struttura piramidale al vertice della quale ci sarebbe Claudio «Bocia» Galimberti.

Il capo ultrà conta su alcuni uomini di fiducia, tra cui figura uno degli indagati per l'associazione, Davide Francesco Pasini, «Paso», 28 anni, di Crema. È a lui che Galimberti, momentaneamente trattenuto al comando carabinieri di via delle Valli dove s'è recato a firmare per il Daspo, affida le manovre per scontarsi con gli interisti il 13.12.09.

«Paso», stando a quanto si legge nelle carte dell'inchiesta, «si trova, probabilmente con parte della «forza» al Baretto di viale Giulio Cesare e attende, impaziente e preoccupato che l'impresa salti, l'arrivo del proprio leader, il quale ha avuto un contrattempo alla stazione dei carabinieri ove è stato trattenuto oltre il tempo dovuto per la firma».

«Salta tutto?», chiede Pasini al telefono (intercettato) a Galimberti, bloccato al comando dell'Arma in via delle Valli. Il «Bocia» risponde «No, no, fate quello che vi sentite», avvisandolo che «occhio, perché ci sono tutti gli sbirri dove ci sono i frati».

Quando il capo ultrà sembra aver perso le speranze di partecipare ai tafferugli, ecco che la situazione si sblocca: «Aspetta un attimo, che è arrivato il maresciallo». Galimberti è congedato e raggiunge in scooter la zona stadio, continuando a dare disposizioni a Pasini: «Arrivate giù veloci»».

L'ordine, scrive la Mobile, «fa intendere che il Pasini, già a conoscenza del preventivato attacco, non agisce da solo ma è a capo del gruppo di ultrà atalantini che poi si scontreranno proprio in fondo a viale Giulio Cesare all'inizio di piazzale Oberdan».

La struttura conta anche su sentinelle ed esploratori. Tra le vedette c'è Alberto Maffi, 29 anni, sindaco di Gandosso, che subito dopo la fine di Atalanta-Inter del 13.12.09 informa via sms Galimberti della posizione di forze dell'ordine e pullman dei tifosi interisti. «Ci sono i blu (polizia, ndr)... Rischio trappola», «Un cellulare di blu all'ingresso su via Baioni. Mi puzza lì».

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