L'ultimo abbraccio a Debora
«Rosa profumata in Paradiso»

Impossibile contenere per la piccola chiesa di Prezzate di Mapello la folla che si è riversata nella parrocchiale, venerdì 16 novembre, per dare l'ultimo abbraccio a Debora Previtali, la studentessa 17enne morta per una polmonite emorragica bilaterale.

Impossibile contenere per la piccola chiesa di Prezzate di Mapello la folla che si è riversata nella parrocchiale, venerdì 16 novembre, per dare l'ultimo abbraccio a Debora Previtali, la studentessa 17enne morta per una polmonite emorragica bilaterale fulminante.

Già giovedì sera per la veglia di preghiera, erano stati tantissimi gli amici, i compagni di scuola, i vicini di casa, i parenti e i familiari che avevano voluto stare accanto a Debora rimanendo con lei, come avevano promesso, tutta la notte. Venerdì per i funerali circa 200 persone sono dovute restare sul sagrato, entrare in chiesa era impossibile.

Fuori dalla parrocchiale un grande striscione con scritto: «Vogliamo ricordati così, con quel sorriso pieno d'amore. Guardaci da lassù con quegli occhi meravigliosi. Ti vogliamo bene». Debora, morta mercoledì all'alba un paio d'ore dopo essere stata ricoverata al Policlinico di Ponte San Pietro, frequentava la 4ª D all'Istituto alberghiero di San Pellegrino.

Dopo la lettera in cui ci si interroga sul perché si muore così giovani, nella sua omelia don Elio Artifoni ha sottolineato: «Debora è degna di essere in Paradiso, la paragono a una rosa profumata. Ricordo il suo grande impegno con i ragazzi dell'oratorio e del catechismo. Le piaceva fare del bene alla gente e per i giovani deve esser un esempio».

Don Elio ha concluso così la sua omelia: «Agli occhi di Dio conta saper amare ed essere buoni cristiani e lei lo è stata». A concelebrare il funerale i sacerdoti nativi e i padri francescani. Dopo la Comunione, sono stati letti diversi ricordi dei compagni di scuola. Martina ed Elisa, quando la ricorderanno, penseranno al suo sorriso e ai suoi occhi celesti.

I genitori volevano intervenire per ringraziare tutti, ma l'emozione li ha sopraffatti. Ha parlato così il prete che aveva battezzato Debora: «Grazie alla comunità, ai ragazzi dell'oratorio e ai compagni di scuola che hanno pregato per lei. Grazie al Signore che ce l'ha donata. Grazie Debora per quello che ci hai dato».



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