Bolognini nel mirino della Finanza
Acquisito materiale dall'azienda

La Guardia di Finanza ha acquisito una serie di documenti all'Azienda ospedaliera Bolognini di Seriate. Il blitz risale a una settimana fa, e soltanto martedì sono filtrate le prime indiscrezioni: la visita delle Fiamme Gialle nella sede dell'Azienda ospedaliera a Seriate guidata da Amedeo Amadeo sarebbe durata parecchie ore, e i finanzieri avrebbero portato via un bel po' di materiale, in particolare dall'ufficio di Ragioneria.

Si tratterebbe di atti amministrativi, di documenti inerenti appalti recenti, ma anche di fatture e di attestati di pagamento riferiti a viaggi pagati con le risorse dell'Azienda ospedaliera e quindi con soldi pubblici. Mentre dall'Azienda ospedaliera arriva soltanto conferma, attraverso l'Ufficio comunicazione, dell'acquisizione dei documenti ma non vengono forniti dettagli, emerge, da una serie di riscontri, che già qualche mese fa, poco prima che decadessero dall'incarico, erano stati richiesti dai revisori chiarimenti proprio circa un serie di viaggi pagati con risorse aziendali.

Pare che tra i documenti che la Guardia di Finanza ha acquisito al Bolognini ci siano anche fatture e attestati di pagamento riferiti a viaggi coperti con risorse aziendali e indiscrezioni parlano anche di accertamenti legati al Telepass di auto aziendali del Bolognini che risulterebbero aver varcato più e più volte, in particolare nel periodo estivo, i caselli autostradali della barriera di Trieste. La Finanza, che pare abbia chiesto di approfondire, con documentazione, quali interessi abbia l'Azienda ospedaliera in quel di Trieste, non rilascia alcun dettaglio sulla visita effettuata al Bolognini di Seriate e sul materiale che è stato acquisito: si sa soltanto che si tratta di documentazione di vario genere.

Il materiale acquisito dalle Fiamme Gialle non sarebbe solo questo. Pare riguardi anche una serie di appalti e lavori effettuati di recente all'ospedale di Alzano, e in particolare anche l'ampliamento del Dipartimento di salute mentale.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 14 novembre