Gatti di Treviglio a rischio sfratto
A caccia di una casa alternativa

Un pranzo benefico organizzato con l'intento, riuscito, di raccogliere fondi e firme per scongiurare la potenziale chiusura del gattile di Treviglio. È il «Gatto party», proposto domenica scorsa dall'organizzazione di volontariato «Amici del gattile».

Un pranzo benefico organizzato con l'intento, riuscito, di raccogliere fondi e firme per scongiurare la potenziale chiusura del gattile di Treviglio. È il «Gatto party», proposto domenica scorsa dall'organizzazione trevigliese di volontariato «Amici del gattile» e allestito in un ristorante di Caravaggio, al quale hanno preso parte 154 persone.

Un modo per sensibilizzare l'opinione pubblica su una questione che a Treviglio tiene banco da parecchi anni: la precaria attività dei volontari che operano in un luogo non idoneo a ospitare mediamente 40 gatti. Entro dicembre l'Asl, ancora una volta, non riterrà idonei i due locali dell'ex convento dei Cappuccini, in via Pontirolo, dove sono ospitati e curati i gatti.

Da quel momento il ruolo dell'organizzazione verrebbe così a mancare e i gatti costretti a essere abbandonati: «La nostra opera quotidiana di cure e assistenza sta per essere umiliata se si chiuderanno le porte del gattile. Così facendo si volteranno le spalle non tanto ai volontari - hanno sostenuto dall'organizzazione - ma a quelle creature viventi che non avendo più un ambiente proprio alla loro natura, sono costrette a vivere tra i capannoni, in mezzo alla strada, tra i giardini dei condomini o nelle case abbandonate, diventando per molti un problema».

Da qui la richiesta al Comune di conoscere le intenzioni in merito alla questione. Il vicesindaco Juri Imeri ha risposto: «Sabato abbiamo fatto un sopralluogo sul territorio e avremmo individuato un posto idoneo che sottoporremo all'attenzione dei gestori del gattile. Chiaramente acquisire oggi un'area ed edificare una struttura comporterebbe un costo che il Comune non può sostenere, perché ci sono altre priorità. L'auspicio è che si faccia avanti un privato e in quel caso il Comune potrà contribuire economicamente per i costi di gestione».

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