Il custode del parco: si è diretta
verso il fiume senza esitazioni

«L'ho vista andare direttamente verso il fiume. Non ha avuto esitazione a fare quello che aveva in mente». Queste le parole del custode del parco della Bisarca di Truccazzano dove, giovedì, Dahinatou Lengane si è gettata insieme al suo bambino di 15 mesi nell'Adda.

«L'ho vista andare direttamente verso il fiume. Non ha avuto esitazione a fare quello che aveva in mente». Queste le parole del custode del parco della Bisarca di Truccazzano dove, giovedì, Dahinatou Lengane si è gettata insieme al suo bambino di 15 mesi nell'Adda.

Dopo aver parcheggiato, intorno alle 15,30, la sua auto, una Peugeot 206, in una vicina area sterrata, la donna si è diretta verso il bar del parco che si trova proprio al suo ingresso. Qui in quel momento si trovava il custode: «Ha richiamato la mia attenzione – dice – perché non ha superato la sbarra dell'ingresso per poi addentrarsi nel parco, ma si è diretta nella parte posteriore del bar che si affaccia sul fiume». Ed è ipotizzabile che proprio in questo tratto dell'Adda, dove l'acqua è profonda e agitata per la vicinanza a delle cascatelle, Dahinatou Lengane si sia gettata insieme al figlio che teneva legato alla schiena con una fascia.

Il custode del parco però non l'ha vista mentre compiva questo gesto: «Ho trovato strano che si fosse diretta dietro il bar – dice – non mi sono però preoccupato di andare a vedere cosa volesse fare. Anche perché non avevo nemmeno notato il bambino». La preoccupazione è iniziata a salire quando due giovani poco più tardi, uscendo dal parco, hanno riferito al custode di aver visto, circa un chilometro più in giù, una persona di colore che stava uscendo dal fiume e che appariva in uno stato visibilmente alterato. In quel momento non erano però ancora chiari i contorni del tragico accaduto. Il custode ha però pensato che si trattasse della stessa donna che aveva visto dirigersi dietro il bar e così ha immediatamente chiesto l'intervento dei carabinieri.

Proprio quando sul posto è arrivata una pattuglia si è appreso che chi si era gettata nel fiume era una madre insieme al suo bambino. «Ai carabinieri – afferma il custode – stavo mostrando la Peugeot 206 parcheggiata nella vicina area sterrata quando ci è passata vicino una persona che avevo visto entrare nel parco proprio quando avevo notato la donna dirigersi dietro il bar. È stato lui a dirci che aveva con sé un bambino ed è allora che tutti quanti abbiamo compreso la gravità di quanto era appena accaduto».

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