Alberghiero, allievi dall'Ohio
per i segreti della nostra cucina

Determinati, desiderosi di girare il mondo. È il profilo degli studenti della scuola alberghiera di San Pellegrino, fra le più rinomate d'Italia. In mezzo secolo ha sfornato cuochi e manager del turismo che si sono affermati non solo nel nostro Paese.

Determinati, desiderosi di girare il mondo. È il profilo degli studenti della scuola alberghiera di San Pellegrino, fra le più rinomate d'Italia. In mezzo secolo ha sfornato cuochi e manager del turismo che si sono affermati non solo nel nostro Paese.

Una scuola che non conosce crisi, lo confermano i numeri: 1.086 studenti dalla Bergamasca e dal Milanese, mai così tanti in 50 anni. Ora però gli spazi non bastano e l'istituto da quest'anno ha dato priorità agli studenti della Bergamasca. Chi frequenta la scuola si ritiene fortunato, consapevole che i posti sono pochi.

Fra i banchi pure studenti dall'America. È Prakash Higgins, 22 anni, una laurea in filosofia a Springfield: «La cucina italiana è rinomata nel mondo, volevo capire i segreti di quest'arte. In un progetto internazionale mi è stata consigliata questa scuola come migliore a livello italiano. La realtà rispecchia quanto mi era stato detto: ci sono grandi professionalità che insegnano agli studenti i segreti del mestiere».

«Con una laurea in filosofia in America non hai grandi sbocchi, tutt'altra cosa il settore culinario e della ristorazione. Nell'Ohio, dove vivo, i principali ristoranti sono gestiti da italiani, i cuochi più richiesti provengono dall'Italia. È uno scambio alla pari: loro mi insegnano a cucinare italiano, io svolgo servizio come madrelingua nelle classi».

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