Usa paletta dei vigili urbani
Denunciato, assolto netturbino
Nonostante sia un operatore ecologico aveva utilizzato una vecchia paletta dei vigili urbani per regolare il traffico dopo un incidente stradale, trovandosi però denunciato da due agenti della polizia locale di Romano.
Nonostante sia un operatore ecologico aveva utilizzato una vecchia paletta dei vigili urbani per regolare il traffico dopo un incidente stradale, trovandosi però denunciato da due agenti della polizia locale di Romano, per «possesso di segni distintivi contraffatti». Un reato che il gip della procura di Bergamo aveva tradotto in pena pecuniaria da 30 mila euro, ieri però annullata dalla sentenza di assoluzione che il giudice Stefano Storto ha pronunciato nell'aula del tribunale di Treviglio nei confronti del dipendente comunale.
Così è finito l'incubo per G. B., 48 anni, dal 1986 al servizio del Comune di Romano, suo malgrado protagonista il 25 marzo dello scorso anno di un episodio capace di condizionare in negativo la propria vita, quella della moglie e dei tre figli. L'uomo era stato denunciato perché appunto, spontaneamente intervenuto in occasione dell'investimento di un pedone, usò la paletta segnaletica sotto accusa. Ne era in possesso da una ventina d'anni, cioè da quando gli era stata consegnata dall'allora sindaco, ora nella memoria dei cittadini romanesi, anche perché non più valida e regolare, essendo il Corpo dei vigili urbani trasformato ai tempi in polizia municipale. Mai il quarantottenne si sarebbe immaginato che un'azione compiuta con spiccato senso civico potesse sortire effetti così indesiderati e costargli quasi cara.
«Quella paletta l'avevo con me e riportava su entrambe le facciate lo stemma della Repubblica ma chiaramente non è quella usata attualmente dalla polizia locale - ha spiegato G. B. - anche se io la uso per collaborazioni consolidate con gli agenti, in occasione della pulizia del mercato e in ogni tipo di difficoltà lungo le strade cittadine, sulle quali io lavoro sempre».
Evidentemente questa consuetudine e anche la spontanea collaborazione con gli agenti della polizia locale quel giorno a qualcuno non sono piaciute e così è scattata la denuncia e il sequestro della paletta. «Eppure avevo dato una mano per coordinare il traffico dopo l'investimento di un anziano da parte di una donna in auto - ha ricordato l'operatore ecologico - mentre arrivavano i soccorsi. Non ho agito per gioco ma per aiutare e invece mi sono trovato nella stessa serata denunciato». Ormai non c'era possibilità di rimedio: la procura aveva accolto la denuncia e l'iter partito, culminato qualche mese più tardi con la condanna a 120 giorni di pena detentiva e convertiti poi in 30 mila euro di sanzione, perché il soggetto accusato era incensurato.
Da qui l'opposizione vincente alla sentenza del dipendente comunale, affidandosi allo studio legale Ernesto Tucci di Bergamo e ieri mattina all'avvocato Giuseppe Belotti: «Quando mi è stato notificato che il gip aveva così deciso mi è crollato il mondo addosso e poi per più di un anno ho faticato a dormire con problemi che ancora mi trascino - ha ammesso G.B. - anche se ero sicuro di avere ragione». A testimoniare a favore dell'operatore ecologico sette persone, tra le quali un assessore e un consigliere di maggioranza oggi entrambi in carica, ma anche l'ex vicecomandante della polizia locale, Mauro Della Vecchia, ora comandante a Zanica, e un suo collega: «Si è trattato di un disguido che però ha condizionato negativamente l'esistenza del dipendente comunale che non meritava tutto questo».
Fabrizio Boschi
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