La nuova Gamec in via Rovelli
potrà raddoppiare gli spazi

«Questo spazio è già contemporaneo...». Giacinto Di Pietrantonio, direttore della Gamec si aggira nei Magazzini generali di via Rovelli. Intorno c'è un insolito via vai, quello dei consiglieri comunali in visita guidata agli immobili della Ubi Banca.

«Questo spazio è già contemporaneo...». Giacinto Di Pietrantonio, direttore della Gamec si aggira nei Magazzini generali di via Rovelli. Intorno c'è un insolito via vai, quello dei consiglieri comunali in visita guidata agli immobili che Ubi Banca vorrebbe destinare alla nuova Galleria d'arte moderna e contemporanea.

«Abbiamo bisogno di spazi di questo genere, sia dal punto di vista qualitativo - perché questa è pura archeologia industriale - che quantitativo» aggiunge Maria Cristina Rodeschini, responsabile per il Comune della divisione Accademia Carrara-Gamec. «Una struttura del genere sarebbe per noi un importante salto di qualità» sottolinea Di Pietrantonio: «Perfetta sia per l'esposizione delle opere che la loro conservazione».

Due dati per inquadrare la situazione: «Le attuali sale della Gamec per le mostre temporanee sono di 975 metri quadri: qui ne avremmo 1.600. Quelle per le collezioni permanenti, ovvero opere donate dalla città per la città, passerebbero da 155 a 700 metri quadri» precisa Rodeschini.

E ancora «qui 200 posti auto e in via San Tomaso nulla. Qui un auditorium da 400 posti invece delle due piccole sale attuali, per non parlare del bookshop e di tutti i servizi aggiuntivi che sono il sogno di ogni museo». Nel senso che tutti li vorrebbero ma pochi possono permetterseli in termini di gestione.

«Ce li fornirà Ubi Banca: 2.300 metri quadri nella loro porzione che potremo utilizzare anche noi». In più, l'istituto di credito esporrà nei propri spazi la collezione personale d'arte moderna e contemporanea. «E vorrei anche ricordare che nel loro centro di formazione sono previste 20 mila persone l'anno, che verranno a contatto con la Gamec: un potenziale enorme» aggiungono Rodeschini e Di Pietrantonio.

Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di domenica 21 ottobre

© RIPRODUZIONE RISERVATA