Formigoni: Alfano con me, voto subito
Ma sulla data delle elezioni è bagarre

Roberto Formigoni sembra essere rimasto l'unico a voler andare al voto per le regionali in Lombardia a dicembre. Non è d'accordo il segretario della Lega Nord Roberto Maroni ma non lo è nemmeno quello del Pdl Angelino Alfano. Fallito il tentativo di chiarimento.

Roberto Formigoni sembra essere rimasto l'unico a voler andare al voto per le regionali in Lombardia a dicembre. Non è d'accordo il segretario della Lega Nord Roberto Maroni ma non lo è nemmeno quello del Pdl Angelino Alfano, che giovedì sera ha incontrato il governatore a Roma per un estremo tentativo di chiarimento.

Tentativo a quanto pare fallito perché Formigoni è rimasto sulle sue posizioni radicalizzando il braccio di ferro con il Carroccio e il suo partito, e ribadendo la sua ferma intenzione di sciogliere il consiglio regionale entro la settimana prossima per poi andare al voto entro 90 giorni e non ad aprile.

«La data delle elezioni la decide il prefetto e si può votare dal 46° giorno fino a 90 giorni dallo scioglimento del Consiglio. Giovedì sera i consiglieri di maggioranza rassegneranno le dimissioni, io ho detto che si può votare o il 16 o il 23 dicembre ma se il prefetto indica un'altra data, può andar bene anche il 20 gennaio», ha detto il governatore al termine dell'incontro con Alfano e con Silvio Berlusconi che, collegato telefonicamente, ha tentato la mediazione.

Alla fine però - come ha tenuto a rimarcare il governatore - «Alfano ha preso atto che non si può votare ad aprile. «Il mio compito di segretario - aveva commentato in mattinata il segretario - è mantenere unito il Pdl lombardo e mantenere ferme le alleanze che ci hanno permesso di vincere e se possibile allargarle».

L'accordo con il Carroccio appare sempre più necessario per vincere o almeno pareggiare al voto non solo in Lombardia ma anche e soprattutto alle politiche. C'è anzi chi nel Pdl è convinto che Silvio Berlusconi abbia già chiuso l'accordo con Maroni, anche se si fanno sempre più insistenti le voci di una possibile candidatura di Mariastella Gelmini.

Certo lei appare meno restia di Gabriele Albertini a correre con il Carroccio. L'ex sindaco, invece, vorrebbe che a dare l'ok all'alleanza con i leghisti fosse un congresso del Popolo della Libertà e non «i pochissimi alla corte dell'Imperatore».

Maroni è convinto che si debba andare alle regionali insieme. Secondo l'ex ministro se Lega e Pdl andassero divisi al voto regionale in Lombardia rischierebbero di perdere e questo «è uno degli argomenti» per andare avanti insieme. Ma le elezioni saranno ad aprile, per legge.

«C'è una legge dello scorso anno, tra l'altro approvata dal Governo Berlusconi - ha spiegato -, che dice che proprio dal 2012 le elezioni amministrative e quelle politiche si fanno in un unico giorno». Formigoni però gli ha ricordato che le politiche saranno nel 2013, mentre per le regionali ha ribadito che «si vota nel 2012».

«Altro che election day!», ha scritto sul suo profilo twitter con l'hashtag, «Prima il Pdl», una risposta allo slogan della nuova Lega «Prima il Nord», che ha usato anche per ripetere che il candidato a sostituirlo spetta al Popolo della Libertà, non al Carroccio, che si appresta alle sue primarie interne questo fine settimana con 1.700 gazebo.

Ma le scintille giovedì non sono state solo con Roberto Maroni. Il governatore ha chiesto una seduta straordinaria del Consiglio regionale per lunedì prossimo per presentare la sua nuova giunta, visto che l'attuale è stata azzerata dopo l'arresto dell'assessore Domenico Zambetti con l'accusa di aver comperato voti dalla 'ndrangheta. Però non l'ha ottenuta, almeno per ora, cosa impensabile solo qualche settimana fa.

Il presidente del Consiglio regionale, il leghista Fabrizio Cecchetti, ha preso tempo e deciderà domani, anche se il Carroccio nella riunione dei capigruppo ha già detto di essere contrario. Questo ha innescato un botta e risposta fra Formigoni e Cecchetti, col primo che ha definito la presentazione della giunta solo «cortesia istituzionale» e l'altro che, ribadendo le sue priorità, ironicamente si è chiesto se oltre a giorno e ora del Consiglio voglia anche decidere il look dei consiglieri.

E sulla legge elettorale - che Formigoni vorrebbe fosse approvata in aula giovedì prossimo - le cose non sono più serene con la Lega convinta che con la fretta «si rischi di fare solo un pastrocchio».

Bianca Maria Manfredi

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