Addio vecchi semafori: c'è il led
I risparmi saranno del 70-80%

Bergamo guarda al futuro: il progetto di far diventare la città una Smart City, a basse emissioni, intelligente e a costi ridotti deve rientrare tra le priorità di amministrazione comunale e enti locali. Il primo passo sono i semafori a led.

Bergamo guarda al futuro: il progetto di far diventare la città una Smart City, a basse emissioni, intelligente e a costi ridotti deve rientrare tra le priorità di amministrazione comunale e enti locali. Il primo passo concreto ed immediato lo sta effettuando Atb che da qui fino a fine gennaio si impegnerà a sostituire tutti i semafori tradizionali della città installandone di nuovi dotati di lampade led e dicendo così addio alla vecchia lampadina.

L'intervento richiede un investimento di 300 mila euro che saranno utilizzati per sostituire 112 impianti semaforici dei 146 totali il che vuol dire la sostituzione di 1.500 lanterne (le strutture fisiche che contengono le lampadine) e l'installazione di 5.000 lampade led.

Si tratta di una massiccio intervento che prosegue la politica intrapresa negli ultimi tempi che ha già portato lampade al Led in alcuni impianti semaforici malfunzionanti. Non è ancora possibile effettuare stime attendibili sull'effettivo risparmio economico futuro ma in termini energetici i nuovi semafori assicureranno un abbassamento del consumo energetico tra il 70 e l' 80% di quello attuale.

Il tutto è stato reso noto a margine della presentazione dello stand Smart City, allestito in Piazza Vittorio Veneto su iniziativa di Ance Bergamo. La stessa associazione, tramite il referente della commissione Nuove tecnologie Ance Bergamo, Giulio Pandini, ha spiegato gli obiettivi: «Col termine Smart - ha riferito - intendiamo che la città deve essere intelligente sfruttando ogni tecnologia per migliorare la qualità della vita e ridurre i costi». Per Simona Leggeri, vicepresidente Ance Bergamo, occorre puntare su «tre aspetti in particolare, che sono Ambiente, Abitare e Mobilità mettendoci al passo con le linee guida europee».

Leggi di più su L'Eco di domenica 14 ottobre

© RIPRODUZIONE RISERVATA