Artigiani contro lo stop antismog
«Così danneggiate le imprese»

La proposta di Palafrizzoni che prevede l'estensione del divieto di circolazione per i veicoli inquinanti nei mesi invernali ha sollevato le critiche dei rappresentanti della categoria, Aci e di chi utilizza mezzi diesel per lavoro, come ad esempio gli artigiani.

La proposta di Palafrizzoni che prevede l'estensione del divieto di circolazione per i veicoli inquinanti nei mesi invernali (euro 0, 1, 2 diesel ed euro 0 e 1 benzina) a 24 ore e 7 giorni su 7 (con la scorsa stagione termica il divieto era di 12 ore, dalle 7,30 alle 19,30, da lunedì a venerdì) ha sollevato le critiche dei rappresentanti della categoria, Aci (Automobile Club Italia), e di chi utilizza mezzi diesel per lavoro, come ad esempio gli artigiani.

In questo momento di crisi, la limitazione è vista come un ulteriore ostacolo. Nel frattempo, la notizia è di mercoledì sera 10 ottobre, la Giunta comunale ha deciso di rimandare di qualche mese l'estensione del blocco alle 24 ore.

«Mi rendo conto che l'assessore debba fare delle iniziative per tutelare la salute dei cittadini – afferma Angelo Carrara, presidente dell'Associazione artigiani Bergamo – questo intervento però è molto pesante. Non capisco perché non si possa prorogare come è stato fatto con l'obbligo per la contabilizzazione di calore nel riscaldamento delle abitazioni. Sono stati usati due pesi e due misure».

«Condivido il fatto che il trasporto merci in città in modalità elettrica sia da mettere in atto gradualmente - continua Carrara -. Ma agli idraulici o a chi deve fare interventi a domicilio, artigiani che utilizzano spesso furgoni o mezzi a diesel, che peso può avere un intervento del genere?».

Critiche espresse anche dall'Automobile Club Italia di Bergamo: «Personalmente credo che in questo momento di crisi questo provvedimento penalizzi solo le fasce deboli - afferma con fermezza Barbara Aguzzi di Aci -. Capisco l'assessore Bandera e che si debbano prendere provvedimenti per rientrare nei limiti imposti da Kyoto, ma non andrei a colpire i veicoli, piuttosto gli impianti industriali, il riscaldamento.

L'assessore all'Ambiente replica numeri alla mano. I mezzi alimentati a diesel resterebbero i più impattanti: «I dati Inemar 2008 parlano chiaro - spiega l'assessore Bandera -. In quanto all'emissione di polveri sottili primarie, il trasporto su gomma in città incide del 53% e sul totale, i veicoli a diesel impattano del 45%».

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