Giro di vite per la sicurezza: sequestrato il primo cantiere

La tolleranza zero annunciata dall’Asl nei giorni scorsi, come «ultima ratio» per contrastare il fenomeno degli incidenti sul lavoro, ha già dato un primo risultato concreto: il sequestro di un grande cantiere alle porte di Cisano.IL SEQUESTRO Nel mirino dei tecnici del dipartimento di Prevenzione dell’Asl, lo scorso martedì, è finita un’area dove un’impresa edile bresciana di una certa rilevanza sta costruendo un complesso residenziale con una cinquantina di appartamenti. Il cantiere era stato oggetto di un sopralluogo dell’Asl anche una decina di giorni addietro ed era già stato sanzionato per alcune inadempienze alle normative di legge in materia di sicurezza. Tornati a verificare che le prescrizioni imposte fossero state rispettate, gli esperti dell’Azienda sanitaria si sono invece trovati di fronte a una situazione ulteriormente compromessa. LE RAGIONI Tre, in particolare, le ragioni che hanno fanno scattare il provvedimento di sequestro. La prima è relativa alle operazioni di smontaggio di un ponteggio all’altezza del quarto piano del complesso edilizio. Si tratta di una procedura particolarmente pericolosa, che deve essere svolta seguendo un preciso programma di intervento depositato in cantiere e dopo aver preso tutte le precauzioni del caso. Secondo quanto rilevato dall’Asl, invece, al di là del fatto che le condizioni del ponteggio stesso erano fuori norma (assi da ponte insufficienti, mancanza di parapetti, stato di precarietà complessiva), le operazioni di smontaggio venivano svolte senza alcun tipo di protezione, con il pericolo imminente di caduta dall’alto (da una quindicina di metri d’altezza) per gli operai impegnati a lavorare e senza che il programma d’intervento fosse stato redatto.La seconda situazione particolarmente compromessa era legata al funzionamento in cantiere di un impianto elettrico gravemente carente (nei quadri, nei cavi, nelle spine), in grado di creare un alto rischio di folgorazione per i lavoratori. La terza situazione era invece connessa alla presenza in cantiere di alcuni lavoratori in nero: quattro cittadini rumeni, uno dei quali è riuscito a scappare quando sul posto è poi sopraggiunta anche una pattuglia dei carabinieri (che ha comunque indentificato gli altri tre).Al termine del sopralluogo, i tecnici dell’Asl hanno posto sotto sequestro il cantiere, denunciando all’autorità giudiziaria sia il titolare dell’impresa sia il coordinatore della sicurezza all’interno del cantiere. Inoltre all’impresa è stata fatta una multa di alcune migliaia di euro.IL FUTURO DEL CANTIERE Spetta ora al magistrato che si occuperà del caso confermare o meno il provvedimento adottato dall’Asl, anche se la presenza di manodopera in nero non dovrebbe lasciare molte vie di scampo al titolare dell’impresa. Se il sequestro venisse confermato, è probabile che il cantiere subirà un fermo di almeno una trentina di giorni prima di poter riaprire i battenti anche solo per ripristinare il necessario stato di sicurezza complessivo. (31/08/2006)

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