Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 08 Ottobre 2012
Borgunitour, sono 4 gli arresti
In manette tre bergamaschi
Quattro arresti per corruzione, falso, truffa ai danni dello Stato e turbativa d'asta. In manette Patrizio Mercadante, Dario Zambelli, Giulia Pezzoli e Antonio Picheca. Nel mirino anche la ex agenzia viaggi di Bergamo Borgunitour.
Una «cerchia» fatta di imprenditori, politici e rappresentanti delle istituzioni, che si sarebbero tenuti agganciati attraverso lo «scambio di favori». Per ottenere ognuno secondo le proprie necessità, come ha sintetizzato il gip di Milano, Maria Vicidomini, «appartamenti di lusso a prezzi stracciati», incarichi «prestigiosi», «enormi finanziamenti pubblici» e «consistenti gare di appalto».
È un quadro inquietante quello dipinto dall'inchiesta della Procura di Milano che ieri ha portato in carcere il manager bergamasco Dario Zambelli, il funzionario del Comune di Milano, Patrizio Mercadante, originario di Lecce ma residente a Bergamo, e il segretario generale dell'Istituto dei Ciechi di Milano, Antonio Picheca. E agli arresti domiciliari Giulia Pezzoli, 29 anni di Seriate, che ha lavorato con l'ex assessore comunale milanese Mariolina Moioli, bergamasca e che non risulta indagata, ma il cui nome compare diverse volte nell'ordinanza di custodia cautelare.
Le indagini
Le indagini dei pm Tiziana Siciliano e Grazia Pradella, coordinati dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, sono partite da una vicenda di appalti truccati per la gestione delle «case vacanza» – strutture destinate a far trascorrere momenti di divertimento e relax ai bambini nei periodi festivi – e sono arrivate ad individuare il pagamento di una tangente per un finanziamento pubblico, concesso e poi sperperato in una cena di lusso e in consulenze «a pioggia». E visto che, come spiega il gip, la cerchia è «ancora attiva» e ne farebbe parte, a detta dei pm, anche il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi (che ieri ha smentito con decisione, ndr), si può prevedere a breve una sorta di valanga giudiziaria.
Gli investigatori della Guardia di Finanza hanno effettuato una cinquantina di perquisizioni che potrebbero portare ad accertare la concessione di stanziamenti sospetti: forse sei milioni di euro di soldi pubblici volati via. E altre mazzette versate per ottenerli. Un'inchiesta quindi che promette di aprire uno scenario in linea con gli ultimi scandali sull'uso dei fondi pubblici. Ben più grave dunque rispetto a quello che emerge dalle attuali imputazioni per turbativa d'asta, corruzione, truffa e falso contestate agli arrestati.
Il punto di partenza è Mercadante e il ruolo da lui avuto come direttore del Settore minori del Comune di Milano fino al 2011, sotto la Giunta Moratti. Aveva il potere di firmare e concedere qualsiasi stanziamento per qualsiasi progetto nel suo ambito. «Il Mercadante – scrive il gip – era considerato un uomo di fiducia dell'assessore Mariolina Moioli, di cui condivideva la provenienza bergamasca e di cui divenne attivo sostenitore nel corso della campagna elettorale per le elezioni amministrative del 2011». Così come la giovane Pezzoli. In particolare, Mercadante, che dopo la sconfitta della Moratti era passato a dirigere la Zona 6 di Milano, avrebbe fatto vincere quattro gare d'appalto sulle «case vacanza» del valore di oltre 32 milioni di euro a Zambelli, titolare di due società di viaggi, Bertunitour e Borgunitour. Per le mani di Zambelli sono passate numerse società del settore, tra cui la Cisl Bergamo Turismo Srl. «Tutta l'attività imprenditoriale dello Zambelli – chiarisce il gip – appare fortemente legata al sindacato Cisl».
Un teste, poi, ha raccontato che anche Mercadante aveva svolto in passato «attività sindacale per la Cisl» (ma dalla Cisl di Bergamo smentiscono questa circostanza, Mercadante è stato segretario Uil scuola) e che comunque «non aveva un'esperienza specifica sugli appalti perché precedentemente lui faceva il preside presso una scuola serale per geometri a Bergamo» (il Quarenghi, di cui in realtà è stato preside al diurno nel 2006, ndr). E dal canto suo anche Zambelli, secondo l'accusa, era «del tutto privo di credenziali nel settore dei servizi ludico-educativi per i minori».
La corruzione
Nella cerchia, però, secondo il gip, quel che conta è lo scambio di favori. Ed è così che la Fondazione Adolfo Pini – di cui l'avvocato Picheca era stato scelto come commissario straordinario su nomina del prefetto Lombardi – ha ottenuto nel 2011 un finanziamento dal Comune di Milano di 100 mila euro. Sui conti di Mercadante sarebbe arrivata a quel punto una mazzetta da 20 mila euro. Mentre lo stanziamento che doveva servire a realizzare un concorso artistico per liceali è svanito in consulenze fittizie e in una cena da 13 mila euro, «organizzata per consolidare una rete di rapporti con diverse personalità del mondo imprenditoriale e pubblico milanese, nonché con alcuni alti magistrati del circondario». Il tutto mentre «il figlio del prefetto risulta tra i conduttori di uno degli appartamenti di proprietà dell'Istituto dei ciechi», così come «le figlie della Moioli e della Madaffari», altro ex dirigente comunale.
Intanto, gli inquirenti scavano sui finanziamenti concessi da Mercadante, anche a società legate alla Compagnia delle Opere. Progetti tutti da verificare, come gli «orti didattici» e «Maturità senza paura», che avrebbero incassato centinaia di migliaia di euro.
Igor Greganti
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