Il rincaro degli impianti:
ora gli sportivi sono in fuga

Il provvedimento è ancora fresco di votazione, ma le conseguenze non si sono (purtroppo) fatte attendere. L'aumento delle tariffe sugli impianti sportivi comunali, varato la scorsa estate, ha praticamente dimezzato le prenotazioni di Bergamo Infrastrutture.

Il provvedimento è ancora fresco di votazione, ma le conseguenze non si sono (purtroppo) fatte attendere. L'aumento delle tariffe sugli impianti sportivi comunali, varato la scorsa estate dalla Giunta e passato in Consiglio a metà luglio, ha praticamente dimezzato le prenotazioni di Bergamo Infrastrutture per la stagione 2012-2013.

Si parla del 50, ma anche del 60 per cento in meno sia per i campi da calcetto, sia per i campi da tennis, senza contare il drastico ridimensionamento delle piscine Italcementi, dove però i lavori di ristrutturazione – che si sono conclusi alla fine di settembre – sembrerebbero aver scoraggiato ulteriormente l'utenza.

Un brutto colpo per il Comune che, proprio con questo provvedimento, si augurava di raddrizzare – o comunque migliorare – la deficitaria gestione degli stessi impianti. «Contiamo di portare nelle casse di Bergamo Infrastrutture 200 mila euro – aveva detto all'epoca l'assessore allo Sport Danilo Minuti, presentando la revisione del contratto di servizio con la stessa società che prevedeva anche un contributo di 450 mila euro (300 mila per la gestione degli impianti e 150 mila di integrazione tariffaria) –. Era dal 1999 che i prezzi non venivano ritoccati».

Correre ai ripari? Sembra inevitabile.

Tutto su L'Eco di Bergamo del 7 ottobre

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