Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 05 Ottobre 2012
I sindacati scrivono al prefetto:
situazione critica in Val Seriana
Si sono rivolti al prefetto di Bergamo, Camillo Andreana, per tentare di risolvere quella che hanno definito la «sempre più critica situazione» in cui operano le Comunità Montane bergamasche e in particolare quella della Valle Seriana.
Si sono rivolti al prefetto di Bergamo, Camillo Andreana, per tentare di risolvere quella che hanno definito la «sempre più critica situazione» in cui operano le Comunità Montane bergamasche e in particolare quella della Valle Seriana: i sindacati di categoria Fp-Cgil e Cisl-Fp hanno inviato giovedì 4 ottobre una lettera al rappresentante del Governo sul territorio.
«Le risorse che la Regione Lombardia eroga agli enti si stanno sempre più assottigliando e le attuali disposizioni normative non garantiscono la continuità dei servizi ai cittadini ed ai territori delle Comunità Montane che, lasciate sole, non riescono a garantire importanti funzioni di gestione» si legge nella lettera firmata da Dino Pusceddu della Fp-Cgil, Massimo Catania della Cisl-Fp e dalle Rsu della Comunità Montana Valle Seriana.
«Questa situazione non garantisce neanche gli attuali livelli occupazionali né degli addetti direttamente impiegati dalle Comunità Montane né dei dipendenti delle aziende e cooperative che forniscono servizi per gli stessi enti». In particolar modo, fanno notare i sindacati, risulta difficile la situazione della Comunità Montana Valle Seriana che nasce da una scelta sbagliata, a monte, di unificare due aree territorialmente molto ampie e con enormi differenze di densità di popolazione e morfologiche. (…) Una Comunità Montana che oggi riceve approssimativamente gli stessi finanziamenti che prima garantivano il funzionamento dei due enti unificati.
Secondo la Fp-Cgil e la Cisl-Fp la situazione sarebbe stata ulteriormente aggravata dalla scelta dei Comuni dell'alta Valle di revocare la delega per la gestione dei servizi sociali che era stata affidata alla Comunità Montana con la scelta di un nuovo ente capofila (Comune di Clusone) che ad oggi non ha ancora individuato né le modalità di gestione degli stessi servizi né ha garantito la continuità occupazionale dei dipendenti dell'ente che se ne occupano e dei dipendenti, ancora più numerosi, che gestiscono i servizi tramite delle cooperative sociali.
La situazione finanziaria ha portato il presidente della Comunità Montana ad invitare formalmente i lavoratori, pena l'applicazione delle procedure di mobilità del personale, ad abbandonare l'ente. «A parte la difficile condizione lavorativa dei dipendenti, ci si chiede chi fornirà i servizi che sono delegati dalla Regione Lombardia alla Comunità Montana», si legge nella lettera al Prefetto.
«Gli Amministratori locali stanno lasciando al proprio destino l'ente senza preoccuparsi dell'importante ruolo che ha svolto e svolge per i territori montani nella gestione delle autorizzazioni forestali e paesistiche, del reticolo idrico minore, del danno ambientale e della pianificazione forestale. Funzioni tramite le quali l'ente reperiva risorse che ha sempre investito nei Comuni del territorio in opere di manutenzione e riqualificazione. Si lascia la Comunità Montana senza una guida, le si revocano dei servizi, come quelli sociali, nel momento in cui la legge obbliga alla gestione associata delle funzioni».
I sindacati denunciano la situazione puntando il dito contro quella che definiscono una «precisa volontà di eliminare un sistema di servizi in nome di chissà quali migliori obiettivi»: chiedono, dunque, al Prefetto di organizzare un incontro urgente fra le parti, con sigle sindacali, amministratori della Comunità Montana della valle Seriana e amministratori dei Comuni della zona. «Se non ci sarà al più presto una programmazione e una decisione sul destino della Comunità Montana le professionalità e l'occupazione dei dipendenti saranno messe seriamente a rischio: vogliamo scongiurare che ci si debba affidare a un commissario liquidatore anziché all'azione congiunta degli amministratori della zona per difendere un patrimonio della valle Seriana, punto di riferimento sociale e territoriale per i cittadini» concludono Fp-Cgil e Cisl-Fp.
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