Moro e i lavori in Sant'Agostino
Ora scatta l'indagine interna

Giuseppe Petralia (Pdl) e Sergio Gandi (Pd) saranno i due «investigatori» interni a Palafrizzoni, per far luce sul «dossier Sant'Agostino». Oltre che nelle aule giudiziarie, il «caso Moro», quindi, continua con i suoi strascichi anche in Comune.

Giuseppe Petralia (Pdl) e Sergio Gandi (Pd) saranno i due «investigatori» interni a Palafrizzoni, per far luce sul «dossier Sant'Agostino». Oltre che nelle aule giudiziarie, il «caso Moro», quindi, continua con i suoi strascichi anche in Comune.

Secondo le accuse dell'imprenditore Pierluca Locatelli, infatti, proprio l'ex assessore dimessosi lunedì avrebbe favorito la transazione da 800 mila euro tra l'impresa fiorentina Baldassini-Tognozzi (che aveva affidato il subappalto alla Locatelli) e il Comune, per risolvere un contenzioso sui lavori al complesso architettonico di Città Alta, in cambio di una tangente da 50 mila euro.

E ora, proprio quella transazione torna sotto la lente. È stata una soluzione vantaggiosa per il Comune? E, soprattutto, il Consiglio comunale (che diede il via libera, senza però essere informato di tutte le perizie) potè valutare sulla base di documenti trasparenti e corretti tale soluzione?

Non sono bastate le rassicurazioni fornite dal sindaco nei mesi scorsi («Dalle verifiche interne è emersa la correttezza della procedura, la più vantaggiosa possibile per il Comune»). Ai due rappresentanti di maggioranza e opposizione toccherà una prima istruttoria, accedendo al fascicolo, per far emergere eventuali dubbi, da girare poi ai tecnici competenti e allo stesso Vito Gritti, avvocato di Palafrizzoni.

La decisione è stata presa martedì, come spiega il presidente della Commissione Trasparenza Giuseppe Mazzoleni (Udc).

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