Pedemontana, si è dimesso l'ad
Soresina: «Solo motivi personali»

Bruno Soresina si è dimesso da amministratore delegato di Pedemontana, ruolo che ricopriva dal dicembre 2011, e in cui era stato riconfermato lo scorso maggio. «Motivi personali» ha spiegato, negando che abbiano a che fare con la situazione finanziaria della società.

Bruno Soresina si è dimesso da amministratore delegato di Pedemontana, ruolo che ricopriva dal dicembre 2011, e in cui era stato riconfermato lo scorso maggio.

«Motivi personali» ha spiegato Soresina, negando che abbiano a che fare con la situazione finanziaria delicata della società nata per costruire 67 km di autostrada, 20 km di tangenziali (a Varese e Como) e 70 km di opere stradali connesse.

Ad essere preoccupato è il Pd che chiede al presidente della Provincia, Guido Podestà, di spiegare «qual è la reale situazione delle partecipate» e quali sono le ragioni delle dimissioni di Soresina.

«Registriamo con stupore e con preoccupazione - ha spiegato il capogruppo del Pd in Provincia Matteo Mauri - le dimissioni dell'amministratore delegato di Pedemontana Bruno Soresina. Se a questo aggiungiamo anche le polemiche pubbliche che ci sono state tra Stefano Maullu, presidente di Tem, nei confronti di Antonio Marano amministratore delegato di Te, nominato solo tre mesi fa, risulta assolutamente evidente il grandissimo grado di tensione all'interno delle più importanti aziende delle infrastrutture partecipate della Provincia di Milano. Tensioni che sono causate anche dall'incapacità di recuperare le risorse necessarie per dare garanzia di continuità ai lavori».

«Ci risulta infatti - ha concluso - che la situazione in Pedemontana sia molto critica dal punto di vista finanziario, se non verranno reperite i fondi necessari si arriverà a breve al blocco dei lavori».

«Prendo atto delle dimissioni dalla carica di amministratore delegato di Pedemontana lombarda Spa, rassegnate per ragioni personali, dal dottor Bruno Soresina. Lo ringrazio per l'impegno profuso in questi mesi nell'incarico da lui ricoperto». È quanto si legge in una nota del presidente della Provincia di Milano Guido Podestà.

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