Spopolano le casette dell'acqua
L'effetto risparmio diventa mania

Che sia liscia o gassata, fredda o a temperatura ambiente, gratuita oppure a pagamento, poco importa: «l'acqua del sindaco» batte le bottiglie dei supermercati. Questione di risparmio oppure di sensibilità ecologica, ma l'acqua delle casette spopola.

Che sia liscia o gassata, fredda o a temperatura ambiente, gratuita oppure a pagamento, poco importa: «l'acqua del sindaco» batte le bottiglie dei supermercati. Questione di risparmio oppure di sensibilità ecologica, spinti dalla volontà di ridurre l'inquinamento ambientale dovuto agli imballaggi di plastica?

Una cosa è certa: le casette dell'acqua pubblica che da un paio di anni stanno nascendo anche nelle piazze di diversi comuni bergamaschi stanno registrando un autentico boom. Per rendersene conto basta recarsi davanti a uno qualsiasi di questi distributori e constatare come, a qualsiasi ora, sia praticamente impossibile non trovarvi gente, spesso in coda, armata di bottiglie e fiaschetti per un refrigerante rifornimento.

Una delle ultime a nascere è la casetta di Dalmine, inaugurata lo scorso 9 agosto in via Kennedy, che a meno di un mese dal debutto ha quasi esaurito le prime mille tessere promozionali con caricati 100 litri d'acqua (la casetta è infatti a pagamento, al costo di 5 centesimi al litro).

Code anche alla casetta di Comun Nuovo, di fianco al municipio, una delle prime ad aver aperto, nel settembre 2010. Qui l'acqua è completamente gratuita e forse anche per questo viene spesso «assalita» da forestieri. Particolare, questo, non molto gradito dai residenti.

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