Demon, eseguita l'autopsia
Tra qualche giorno i risultati

È stata effettuata all'ospedale di Piario, l'autopsia sul corpo del piccolo Demon, il bimbo di cinque mesi morto per arresto respiratorio in un camper a Oneta. I medici si sono presi qualche giorno prima di dare il loro responso.

È stata effettuata nella mattina di martedì 4 settembre, all'ospedale di Piario, l'autopsia sul corpo del piccolo Demon, il bimbo di cinque mesi morto per arresto respiratorio nel camper dove si trovava con il padre, la madre e la sorella. I medici, terminato l'esame, si sono presi qualche giorno prima di dare il loro responso.

L'autorizzazione all'esame autoptico era arrivata alla stazione dei carabinieri di Ponte Nossa, competente per zona. Infatti il decesso del bimbo è accaduto in territorio comunale di Oneta e le prime indagini sono state svolte dagli uomini dell'Arma di quella stazione. Ora gli accertamenti medico legali potranno chiarire le cause della morte del bambino, avvenuta in maniera repentina mentre dormiva assieme alla gemella nel camper dove si trovavano anche i genitori e alcuni amici.

Il decesso del bimbo è avvenuto malgrado gli sforzi del personale medico e infermieristico del 118 che ha effettuato numerosi tentativi per rianimarlo e strapparlo alla morte. Ma anche i soccorritori, fortemente scossi dall'accaduto, si sono alla fine dovuti arrendere, impotenti di fronte all'ineluttabile. La famiglia, residente in Svizzera, a Vacallo (Canton Ticino) era giunta giovedì scorso in Val del Riso per assistere alla gara in salita di moto «Memorial Duci» in programma domenica lungo un tratto della Prealpina superiore tra Oneta e il Colle di Zambla, in Comune di Oltre il Colle. Il dramma si è compiuto verso le 22,30, come ha riferito un amico di famiglia che ha assistito al fatto: il bimbo, che dormiva assieme alla sorellina, ha accusato difficoltà respiratorie diventando cianotico. Visto che le condizioni di Demon non accennavano a migliorare i genitori hanno chiesto soccorso. Gli eventi successivi si sono svolti in maniera concitata: la richiesta di soccorso al 118, i tentativi messi in atto per rianimarlo, l'arrivo dei soccorritori che hanno praticato al bimbo gli interventi di rianimazione e infine la disperazione dei genitori increduli di fronte al tragico epilogo e la costernazione degli amici della famiglia.

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