Caravaggio, guerra dei volantini
Il Pd nazionale querela la Lega
La guerra dei volantini, all'apparenza una delle tante che contrappone le sezioni di partito, questa volta finisce in tribunale. A querelare la Lega di Caravaggio è la tesoreria nazionale del Pd, che ha ritenuto «diffamatorio e infondato» il ciclostilato.
La guerra dei volantini, all'apparenza una delle tante che contrappone le sezioni di partito, questa volta finisce in tribunale. A querelare la Lega di Caravaggio è la tesoreria nazionale del Pd, che ha ritenuto «diffamatorio e infondato» il ciclostilato diffuso nella città della Bassa in 6 mila copie dai militanti lumbard.
Un fronte-retro dove sotto accusa finiscono le presunte vicende giudiziarie che coinvolgono esponenti Democratici. In particolare il passaggio indigesto del volantino è: «Da quando Bersani è segretario nel Pd 400 indagati o condannati».
«Decisamente un numero del tutto inventato e un contenuto infamante verso il Pd, i democratici e il suo segretario», commenta il tesoriere nazionale del Pd, il deputato bergamasco Antonio Misiani, che, ricevuta la segnalazione del caso, ha querelato la sezione leghista di Caravaggio.
Dove non fanno un plissé. «Ci denuncino pure, tanto la bocca non ce la cuciono», replicano dalle parti padane, annunciando che «è già pronto un nuovo volantino in eguali copie. Perché sta nella normale dialettica politica. Noi non abbiamo mai denunciato nessuno, loro sì, evidentemente hanno la coda di paglia».
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