Bassa, dopo quarant'anni
caccia a petrolio e metano
La Regione ha chiesto al ministero dello Sviluppo economico il rilascio di un permesso di ricerca di idrocarburi su un'area di estensione pari a 182,80 chilometri quadrati. Per quanto riguarda la provincia di Bergamo i comuni interessati saranno Arzago, Calvenzano, Casirate, Fara e Treviglio.
La Regione ha chiesto al ministero dello Sviluppo economico il rilascio di un permesso di ricerca di idrocarburi su un'area di estensione pari a 182,80 chilometri quadrati. Per quanto riguarda la provincia di Bergamo i comuni interessati saranno Arzago d'Adda, Calvenzano, Casirate d'Adda, Fara Gera d'Adda e Treviglio.
Una zona, in particolare quella tra Casirate e Arzago, già oggetto, quasi quarant'anni fa, di grande entusiasmo per la scoperta di giacimenti di petrolio e metano nell'area della Malossa: nel '74 anche il presidente della Repubblica Giovanni Leone giunse in visita nella Bassa, sulla scia di una scoperta che, all'epoca, rappresentava - come riportano le cronache di quei giorni - «un'iniezione di speranza e di fiducia per il Paese».
In realtà il giacimento della Bassa finì con l'essere meno ricco di quanto si immaginava e i pozzi chiusero molto prima del previsto, nonostante l'entusiasmo iniziale. Ora, a distanza di 38 anni, una società con sede legale a Roma, la Mac Oil Spa, ha presentato la documentazione per poter procedere con la ricerca di idrocarburi nella Bassa: il progetto si chiama «Melzo».
Qualora la prima fase dei lavori confermi l'esistenza, entro l'area del permesso, di una o più situazioni geominerarie meritevoli di accertamento, la società procederà alla perforazione di uno o due pozzi esplorativi. La Regione ha comunque richiesto che vengano escluse da qualsiasi attività sia geofisica che di perforazione le aree che, pur comprese all'interno del perimetro del permesso di ricerca, ricadono all'interno delle zone vincolate come aree naturali e protette, oppure alvei, corsi d'acqua tutelati e complessi archeologici.
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