Orio: immigrazione clandestina
Scoperta organizzazione, due arresti

Due arresti e tre denunciati per favoreggiamento all'immigrazione clandestina è il bilancio di una operazione condotta dalla polizia di Stato dell'aeroporto di Orio al Serio. Le indagini della polizia di Frontiera dello scalo hanno scoperto l'esistenza di un'organizzazione.

Due arresti e tre denunciati per favoreggiamento all'immigrazione clandestina è il bilancio di una operazione condotta dalla polizia di Stato dell'aeroporto di Orio al Serio. Le indagini della polizia di Frontiera dello scalo hanno scoperto l'esistenza di un'organizzazione che introduceva cittadini stranieri provenienti dal Corno d'Africa che, dopo essere giunti irregolarmente nello spazio comune Schengen, allo scopo di raggiungere la loro destinazione finale - nella fase di transito - utilizzavano formalmente l'identità di connazionali regolari in Italia.

Il favoreggiamento all'immigrazione clandestina iniziava con prenotazioni aeree dirette in Scandinavia per continuare con le operazioni di check-in e di vidimazione delle carte d'imbarco che, in questa prima fase, venivano effettuate dai veri titolari dell'autentica documentazione per proseguire, poi, però, con la sostituzione fisica della persona e del bagaglio in zona aeroportuale. Sostituzione in genere di sicura riuscita, per la mancanza in queste tratte aeree delle verifiche documentali di frontiera in quanto dirette in paesi europei Schengen.

Sarebbero stati almeno una quindicina negli ultimi due mesi i casi di clandestini che si sarebbero imbarcati dallo scalo di Orio utilizzando l'identità di loro connazionali regolari in Italia. Lo ha spiegato la polizia di frontiera, illustrando gli esiti dell'operazione che ha portato all'arresto di due persone e alla denuncia di altre tre.

A insospettire la polizia era stato il fatto che i nomi degli extracomunitari di origine eritrea, regolari, che si imbarcavano su voli destinati in Scandinavia erano troppo frequenti. Un controllo attraverso le telecamere dell'aeroporto ha così permesso di appurare che una volta vidimate le carte d'imbarco ed effettuate le prime operazioni di check-in dei reali intestatari dei documenti, questi uscivano dallo scalo aereo per scambiarsi con altre persone, cittadini di Paesi del Corno d'Africa, che entravano al loro posto nell'aeroporto con identici bagagli e una copia, contraffatta in maniera quasi impeccabile, dei passaporti, per imbarcarsi effettivamente sul volo.

Stamattina i due eritrei arrestati, incensurati, sono comparsi davanti al giudice del tribunale di Bergamo: hanno detto di aver raggiunto Orio in cambio di 100 euro a testa e di aver seguito le indicazioni di un loro connazionale, senza immaginare che ci fosse dietro un sistema per favorire l'immigrazione clandestina. Il giudice ha convalidato gli arresti, rimettendo entrambi in libertà.

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