L'ospedale replica ai creditori:
«Siamo disponibili al confronto»

«Siamo sempre stati disponibili al confronto perché vogliamo essere parte attiva di un percorso che porti chiarezza, verificando tutte le possibilità previste dalla legge». È questa la risposta degli Ospedali Riuniti all'iniziativa delle 15 imprese creditrici.

«Siamo sempre stati disponibili al confronto, e continueremo ad esserlo, con gli imprenditori coinvolti, con i loro legali e con i loro rappresentanti di categoria, proprio perché vogliamo essere parte attiva di un percorso che porti chiarezza, verificando tutte le possibilità previste dalla legge».

È questa la risposta dell'Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo all'iniziativa di 15 imprese, di cui 8 bergamasche, che si sono riunite in un Comitato creditori per poter ottenere il pagamento dei lavori effettuati al nuovo ospedale e mai saldati.

I rappresentanti della «Lia» - il consorzio che riunisce le imprese  - mercoledì erano stati chiarissimi: o si trova una soluzione entro il 15 settembre o si avvieranno presidi permanenti alla Trucca, e «se non saremo pagati, l'ospedale non aprirà».

L'Azienda Riuniti, ieri, si è detta disponibile al confronto, ma sottolinea che «la situazione come è noto è davvero molto complessa: i singoli casi presentano caratteristiche eterogenee tra loro. Ci auguriamo quindi che gli organi competenti individuino al più presto una soluzione percorribile che tuteli le imprese e i lavoratori, anche quelli dell'ospedale, e i cittadini che attendono di poter entrare nella nuova struttura».

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