I conti del Soccorso alpino
sotto la lente della Finanza

Anche il Soccorso alpino finisce sotto la lente della Guardia di Finanza. Gli accertamenti sono scattati dopo un esposto presentato in Procura a Lecco e riguardano in particolare la società Soccorso Lombardia Service Srl.

Anche il Soccorso alpino finisce sotto la lente della Guardia di Finanza. Gli accertamenti sono scattati dopo un esposto presentato in Procura a Lecco e riguardano in particolare la società Soccorso Lombardia Service Srl, che in sostanza serve a pagare il lavoro degli elisoccorritori e dei professionisti che operano in tutta la Regione per il Soccorso alpino.

Nei giorni scorsi le Fiamme Gialle si sono presentate alla sede della società, a Pescate (Lecco), per acquisire documentazione. Non è al momento chiaro se i magistrati lecchesi abbiano formulato un'ipotesi di reato, né se vi siano degli indagati. Bilanci e fatture sono ora al vaglio degli inquirenti. L'amministratore della società, nonché presidente del Soccorso alpino lombardo, è il bergamasco Danilo Barbisotti, di Fino del Monte.

Il Soccorso alpino, per la sua attività, riceve un finanziamento dalla Regione. Dovendo sottostare alla legge sul volontariato, non ha la possibilità di pagare direttamente le spettanze agli elisoccorritori. Per questo l'ente ha stipulato una convenzione con la società privata Soccorso Lombardia Service.

«Il Soccorso alpino lombardo – è la replica di Barbisotti tramite comunicato stampa – ha sempre presentato i bilanci all'assessorato alla Sanità della Regione, che li ha sempre approvati. Ogni singola voce è stata documentata, come avrà modo di verificare la Guardia di Finanza. Le fatture emesse dalla società sono il mero costo dell'attività di elisoccorso e della attività dei formatori. La società – precisa Barbisotti – non ha mai distribuito utili, i membri del Cda non hanno mai ricevuto un emolumento, né un rimborso spese. I bilanci – prosegue il presidente – sono sempre stati a disposizione dei soci».

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