Cronaca / Hinterland
Lunedì 30 Luglio 2012
Mozzo, novità sull'asilo Percassi
Salvo senza costi aggiuntivi
Sembra risolversi per il meglio la difficile situazione che vede coinvolto l'asilo nido comunale Percassi di Mozzo. La volontà manifestata dalla cooperativa Piccoli passi è quella di andare avanti nonostante le difficoltà economiche.
Sembra risolversi per il meglio la difficile situazione che, ormai da anni, vede coinvolto l'asilo nido comunale Percassi di Mozzo. La volontà manifestata dalla cooperativa Piccoli passi – che ha in gestione la struttura – è quella di andare avanti nonostante le difficoltà economiche, e al suo fianco si schiera il nuovo sindaco Paolo Pelliccioli (Innova Mozzo): «Serviva chiarezza anche per le famiglie iscritte, siamo soddisfatti di questa decisione – spiega –. Noi garantiremo la nostra apertura a un confronto costante, supportando le attività educative dell'asilo e verificandone i progetti».
Alle dichiarazioni si accompagna anche un comunicato, nel quale Pelliccioli sottolinea l'impegno della nuova amministrazione: «Ci siamo trovati di fronte all'ulteriore richiesta di contributo, ma abbiamo ritenuto indispensabile reperire tutta la documentazione esistente prima di poter pensare a una soluzione che non gravasse sull'utenza, sul personale della cooperativa, sulla cittadinanza. La valutazione non è stata immediata per l'incompletezza della documentazione in possesso del Comune. Sono comunque emerse alcune incongruenze nei costi di gestione e negli inquadramenti del personale».
Dal canto loro, sindaco e assessori hanno avviato i primi contatti con i Comuni e gli enti limitrofi per nuove convenzioni che agevolino l'accesso dei loro cittadini (o dipendenti) assorbendo così parte delle spese». «Ci siamo resi disponibili a rimodulare congiuntamente le tariffe nell'interesse degli utenti e di chi eroga il servizio – conclude il sindaco – e sottolineiamo il prezioso lavoro svolto dalla Prefettura e dalle parti convocate per la vertenza sindacale che si è conclusa con il ritiro delle lettere di licenziamento e l'accesso alla cassa in deroga».
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